(Teleborsa) - Dopo un periodo di studio preliminare di
cinque anni, inizia a concretizzarsi la missione
Ariel (Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey), selezionata nel 2018 e oggi ufficialmente
adottata dallo Space Programme Committee dell’
Agenzia Spaziale Europea (ESA). Nei prossimi mesi, l’ESA inviterà le aziende del
settore a presentare proposte per la realizzazione del
veicolo spaziale, con l’assegnazione del contratto industriale attesa per la prossima estate.
Dedicata allo
studio delle atmosfere di pianeti in orbita intorno a stelle diverse dal Sole,
Ariel osserverà un campione variegato di esopianeti ? da giganti gassosi a pianeti di tipo nettuniano, super-Terre e pianeti terrestri ? nelle frequenze della luce visibile e dell’infrarosso. Sarà l
a prima missione spaziale a realizzare un censimento della composizione chimica delle atmosfere planetarie, fornendo indizi fondamentali per comprendere i meccanismi di formazione ed evoluzione dei pianeti al di là del Sistema solare, inquadrare a pieno il ruolo del nostro
sistema planetario nel contesto cosmico, e affrontare i complessi quesiti riguardanti l’origine della vita nell’Universo.
Ariel sarà lanciato con un
razzo Ariane 6 dalla base ESA di Kourou, nella Guyana francese, e messo in orbita intorno al punto di Lagrange 2 (L2), un punto di equilibrio gravitazionale a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra, nella direzione
opposta a quella del Sole.