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Mise, via alla campagna di comunicazione per la nuova tv digitale

A partire da settembre 2021 non sarà più possibile la ricezione delle trasmissioni televisive se non con apparecchi di nuova generazione

Economia
Mise, via alla campagna di comunicazione per la nuova tv digitale
(Teleborsa) - Gli italiani hanno meno di un anno per assicurarsi che la propria tv sia compatibile con la trasformazione del digitale terrestre. Nel settembre 2021 comincerà infatti un cambio di tecnologia, con un calendario che proseguirà fino a giugno 2022, e non sarà più possibile la ricezione delle trasmissioni televisive se non con apparecchi di nuova generazione.

Per questo il Ministero dello sviluppo economico ha lanciato oggi la campagna di comunicazione che accompagnerà gli utenti verso il passaggio al nuovo standard tecnologico DVB-T2, con l'obiettivo di assicurare un’adeguata informazione per i cittadini sui tempi e le modalità di transizione verso la nuova tv digitale.

Il piano di comunicazione, promosso dal Mise in collaborazione con Invitalia, ha già portato all'apertura di un sito internet e di un call center dedicato. Presto partirà anche la programmazione sulle reti Rai dello spot audiovisivo di comunicazione istituzionale, mentre nelle prossime settimane la campagna verrà pianificata su radio, stampa, web e su altri mezzi nazionali e locali.

"Sarà una campagna di comunicazione crossmediale con un’ampia e capillare diffusione - ha sottolineato la Sottosegretaria Mirella Liuzzi - L’obiettivo è quello di informare correttamente i cittadini sull’impatto che il passaggio a questa tecnologia avrà sulla fruizione televisiva e di guidarli, se necessario, verso un acquisto consapevole e tempestivo di nuovi apparecchi televisivi o decoder, in modo da garantire la continuità di visione dei programmi televisivi trasmessi sul digitale terrestre".

Il passaggio alla tv digitale avverrà in due passi. Dal primo settembre 2021, tutte le emittenti dovranno usare l'Mpeg-4 (codec già standard per i video sul web), mentre entro giugno 2022 dovranno passare al nuovo digitale terrestre (il DVB-T2 Hevc, contro l'attuale Dvb-T1).

Secondo uno studio della Fondazione Ugo Bordoni il 74,5% delle famiglie italiane possiede un apparecchio televisivo abilitato almeno alla decodifica Mpeg-4, ma solo il 17,9% sono in grado di ricevere le trasmissioni DVB-T2.
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