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Assolombarda, seconda ondata pandemia impatterà per l'1% PIL Lombardia

Economia
Assolombarda, seconda ondata pandemia impatterà per l'1% PIL Lombardia
(Teleborsa) - La recrudescenza della pandemia interrompe la ripresa avviata a maggio ed aggrava l’incertezza. Così il Booklet Economico di Assolombarda, pubblicato su Genio & Impresa, che conferma i primi segnali del deterioramento dell’attività economica in Italia e in Lombardia a partire dall’ultima decade di ottobre, a seguito delle progressive restrizioni adottate dal governo e dagli altri Paesi per contrastare la nuova ondata di contagi.

I consumi elettrici a livello nazionale, che approssimano l’attività produttiva, diminuiscono ogni giorno con maggiore intensità dall’entrata in vigore dell’ultimo DPCM: su base annua -2,1% venerdì 6 novembre, -3,5% lunedì 9, -6,4% martedì 10. Così, il traffico dei veicoli pesanti sulle tangenziali milanesi, indicativo degli scambi aziendali, è del 4% inferiore tra il 19 e il 25 ottobre rispetto a un anno fa (dal -2% nella prima settimana del mese).

Più consistente è l’impatto sugli spostamenti delle persone. Il traffico dei veicoli leggeri sulle tangenziali milanesi si riduce del -27% tra il 19 e il 25 ottobre su base annua (dal -13% nella prima settimana del mese), gli utenti delle metropolitane milanesi scendono del -63% tra il 26 e il 30 ottobre rispetto a inizio 2020 (dal -44%) e nello stesso periodo gli ingressi delle auto in Area C nel Comune di Milano diminuiscono del -23% (dal -5%). Nel complesso, la mobilità delle persone torna in area negativa rispetto all’avvio di quest’anno: -17% in Lombardia nella rilevazione del 6 novembre, con un’intensità maggiore nelle aree di Milano (-25%) e Monza e Brianza (-22%), minore a Lodi (-10%) e Pavia (-6%). In particolare, l’ulteriore intensificarsi dell’adozione dello smart working da parte delle imprese porta la mobilità per motivi di lavoro a ridursi in modo ancor più sostenuto: -38% in Lombardia il 6 novembre (era -22% a metà ottobre).

Sulle prospettive economiche a breve termine sono tre i principali fattori da considerare: le misure implementate sul territorio italiano per contenere la diffusione dei contagi, particolarmente restrittive in Lombardia "area rossa", i lockdown attivati dai principali partner commerciali europei, la fiducia di imprese e consumatori.

Per la Lombardia il fermo delle attività disposto per il mese implica nel 2020 una perdita di oltre un punto percentuale sul PIL regionale, e quindi di almeno -0,3 punti percentuali sul PIL nazionale. A questo effetto diretto vanno aggiunti gli impatti degli altri canali di trasmissione del contagio economico, tra i quali il commercio internazionale e la fiducia.

Un ulteriore fattore da valutare, infatti, è che nelle ultime settimane il quadro epidemiologico è peggiorato fortemente anche in importanti mercati di sbocco per le vendite estere delle imprese italiane e lombarde. In quest’ultima parte dell’anno, le aziende dovranno quindi fare i conti con un rallentamento della domanda internazionale e questo freno in azione peserebbe in particolare sull’economia lombarda, dove le esportazioni equivalgono a poco più del 30% del PIL e incidono per circa il 40% del fatturato delle imprese manifatturiere.

Il terzo elemento che grava sul quadro prospettico è il deterioramento della fiducia di imprese e consumatori come conseguenza dell’incertezza legata al perdurare della pandemia, con ripercussioni negative sulle decisioni di investimento e di consumo.
Lato imprese, a ottobre il clima di fiducia del manifatturiero nel Nord-Ovest è ancora in moderato miglioramento ma qualche arretramento si rileva già in merito ad attese di produzione e ordini a tre mesi. Tra le famiglie, l’incertezza crescente si riflette subito in ottobre in una diminuzione, dopo due mesi di risalita, della fiducia dei consumatori nel Nord-Ovest.
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