(Teleborsa) - "Se si firmasse il
CCNL, si registrerebbero aumenti del
4% degli stipendi a fronte di un’inflazione dell’1,5% tra il 2019 e il 2021, con aumenti medi di cento euro mensili pro capite da gennaio 2021, arretrati fino a mille euro per il biennio precedente e il possibile recupero dell’elemento perequativo".
A spiegarlo è
Marcello Pacifico, Presidente Anief che parla di "un
segnale positivo in un momento di crisi economica, che
riduce, però, soltanto in parte il gap del 10% tra l’aumento dell’inflazione registrata negli ultimi dieci anni e i livelli stipendiali maturati dai dipendenti pubblici e della scuola.
Per il leader del giovane sindacato della scuola, quanto mai
urgente aprire i tavoli per i rinnovi dei Contratti collettivi nazionali e lavorare perché le risorse del
Recovery fund possano rilanciare la crescita economica e sociale del Paese. È necessario recuperare risorse aggiuntive nei prossimi anni, quando finirà l’emergenza sanitaria, per adeguare gli stipendi almeno al costo della vita, in un momento in cui anche in Europa la Commissione europea sta lavorando a una direttiva per definire i livelli minimi salariali.
Anief, ad ogni modo, chiede ai deputati di presentare emendamenti perché sia riconosciuta pure una
specifica indennità anche per il personale scolastico per il rischio Covid-19, la parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo, il riconoscimento integrale degli anni di servizio nella ricostruzione di carriera e il recupero del 2,5% del TFR trattenuto rispetto a
i lavoratori privati.