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ENEL, Starace: "Con Vision 2030 puntiamo a mobilitare investimenti per 190 miliardi"

Durante la presentazione della Strategy al mercato l'Ad ha annunciato la volontà della multinazionale di triplicare la capacità totale da rinnovabili

Economia, Energia
ENEL, Starace: "Con Vision 2030 puntiamo a mobilitare investimenti per 190 miliardi"
(Teleborsa) - Per Enel il prossimo sarà un "decennio pieno di opportunità". Con il nuovo Piano Strategico la multinazionale – come affermato dall'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace in occasione della presentazione del nuovo piano strategico e della vision al 2030 al mercato – punta a "mobilitare investimenti per 190 miliardi di euro" e a "rafforzare nel decennio la creazione di valore condiviso e sostenibile per tutti gli stakeholder" che comprende anche "un'interessante remunerazione" per gli azionisti.

"Per realizzare questa vision – ha spiegato Starace – possiamo contare sulla nostra chiara leadership nel settore delle utility in tre principali dimensioni, tutte trainate da un innovativo modello platform-based. In primo luogo, in qualità di Super Major nel campo delle rinnovabili, gestiamo il più grande portafoglio di generazione privato a livello mondiale. Inoltre, disponiamo di un sistema globale di reti senza pari, che grazie al modello operativo platform-based genera miglioramenti qualitativi, di resilienza, efficienza e flessibilità. Infine, ma non da ultimo, possiamo contare sulla più grande base clienti a livello mondiale a cui, tramite le nostre piattaforme di business, offriamo servizi innovativi e offerte integrate".

L'obiettivo della Società è diventare protagonista nelle rinnovabili con una presenza mondiale. "La nostra ambizione – ha proseguito l'Ad –è di rafforzare ulteriormente la nostra posizione di leadership triplicando la capacità totale da rinnovabili arrivando a 145 Gw dai 49 di oggi. Questo permetterà di aumentare la quota di mercato dal 2,5% attuale della base installata annua per arrivare a superare il 4% nel 2030. Gli 85 miliardi di investimenti totali per raggiungere il nostro obiettivo verranno resi possibili grazie al fatto che abbiamo la pipeline di sviluppo più grande e diversificata del settore. Riteniamo che le rinnovabili siano il futuro della produzione energetica".

Un quadro, quello tracciato da Starace, che vede un'accelerazione nel percorso di decarbonizzazione. "Abbiamo ulteriormente rivalutato la nostra strategia di uscita dal carbone. Pensiamo – ha annunciato l'Ad – di uscire al 2027 e non nel 2030 come comunicato lo scorso anno, quindi con un anticipo di 3 anni. Sarà quindi accelerato il processo di dismissione del carbone con una quota di produzione dal carbone che scende al 7% nel 2020 rispetto al 28% nel 2017".

Riflettori accessi anche sulla "trasformazione digitale" grazie alla quale – ha sottolineato Starace – i clienti Enel "avranno la possibilità di aumentare la quota di domanda di elettricità e avere una riduzione nella bolletta totale. Un impegno – ha assicurato l'Ad – che continueremo a mantenere creando sempre più valore nel lungo periodo".

"L'anno scorso abbiamo presentato questa strategia a Milano, eravamo in presenza e non sapevamo assolutamente cosa sarebbe accaduto l'anno successivo. Per questo – ha sottolineato Starace concludendo il suo intervento – ringrazio tutti i colleghi in tutto il mondo, perché grazie a loro l'azienda è riuscita ad arrivare ai propri obiettivi in un anno assolutamente unico per più motivi. Il nostro impegno non fa che rafforzarsi durante questa pandemia, e questo ci aiuta a plasmare questa strategia. Abbiamo potuto veramente arrivare ad una strategia ben chiara, che abbiamo presentato puntando ad una dimensione e presenza globale con un impegno sul digitale. L'ambizione che abbiamo potuto portare avanti è stata resa possibile dall'impegno, dalla motivazione di tutti i nostri colleghi. Continueremo ad essere leader mondiali e a mantenere il nostro ruolo di protagonista assoluto".

Nel corso del Q&A, parlando della politica dei dividendi Starace ha puntualizzato che Enel propone una "politica molto chiara e attrattiva" che darà dei benefici ai propri azionisti. "E questo – ha aggiunto l'Ad – sarà un vantaggio per noi, per la società e sarà un futuro molto luminoso per Enel. Il dividendo è abbastanza chiaro semplice e garantito per 3 anni. Abbiamo visto che in genere gli investitori preferiscono chiarezza e semplicità alla complessità e condizionalità e all'esposizione al rischio in questo campo. Credo che sia la risposta data a una richiesta viene dalla maggior parte del mercato",

Sul Recovery Fund "quello che potrebbe accadere – ha commentato Starace – è che le cose potrebbero andare avanti un pò più lentamente rispetto ai nostri desideri, perché c'è una viscosità intrinseca nel processo di autorizzazione che ancora disciplina questo processo, nonostante tutte le buone intenzioni. La maggior parte dei paesi d'Europa ha ancora questa farraginosità e viscosità. Questo è il rischio, non tanto che non ci vengano erogati fondi, ma che le cose vadano un più lentamente di quanto noi abbiamo anticipato , perché ci sono delle difficoltà nei processi di autorizzazione che è l'esperienza quotidiana che facciamo in questo continente. Non riteniamo – ha aggiunto – che ci sia il rischio che a noi non vengano poi erogati questi contributi: i progetti che noi presentiamo dovrebbero andare tutti in porto perché abbiamo presentato deliberatamente progetti molto aderenti ai criteri fissati dalla Commissione, con investimenti che vanno ad agevolare la trasformazione green, e con un contenuto digitale volto a creare posti di lavoro. Non riteniamo che ci siano grossi elementi di rischio, la nostra strategia è pienamente in linea con quella delineata dall'Ue".

Non è mancato, infine, un riferimento alla questione Open Fiber. "Non diventeremo un operatore di telecomunicazoni, l'abbiamo sempre detto, gestiremo infrastrutture come sempre. Di conseguenza – ha sottolineato Starace – vogliamo monetizzare non appena vediamo l'opportunità che sia in linea con il nostro interesse. Siamo partiti con Oper Fiber che prima aveva il nome di Enel Open Fiber notando che c'era un'assenza totale di incumbent nello spazio della cablatura con la fibra ottica. Abbiamo sviluppato un modello originale, operatore puramente di whole sale, in 4 anni più che raddoppiato la capacità e oggi vediamo la possibilità di monetizzare questo valore che è stato creato. Quindi – ha aggiunto – vogliamo replicare questo modello in altre parti del mondo dove vediamo condizioni analoghe o assimilabili, creando una modalità di generazione del valore basata sulla struttura competitiva che siamo in grado di creare e usando le competenze che abbiamo acquisito".






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