(Teleborsa) - Il Governo presenterà presto una
"versione abbreviata" del Recovery plan italiano, un
"piano molto ambizioso" con 60 grandi progetti. Lo ha affermato il ministro dell'economia Roberto Gualtieri, sottolineando che una "versione abbreviata sarà pronta presto. La versione lunga sarà presentata in tempo all'inizio dell'anno prossimo alla commissione europea, secondo le scadenze previste".
Intervenendo al Rome Investment Forum 2020, il Ministro dell'Economia ha parlato di "
piano corposo, un
grande programma, parliamo di oltre
200 miliardi. Ciascun progetto sarà definito in modo
molto dettagliato, un lavoro immane ma saremo pronti in tempo utile e avremo
uno dei piani più ambiziosi in Europa".
Per gestire il Recovery plan - ha ribadito Gualtieri - "c'è bisogno di una cabina di regia" perchè "sono
progetti complessi che riguardano tutta la pubblica amministrazione", precisando che "non c'è un ministero cui si possono dare questi fondi e dire
spendili. E' una
combinazione di riforme e c'è bisogno di un
coordinamento, di una
cabina di regia per le
diverse amministrazioni su diversi livelli".La Pubblica Amministrazione "deve appropriarsi pienamente di questo
progetto innovativo, cosicchè alla fine avremo una
migliore pubblica amministrazione dal punto di vista
qualitativo e quantitativo"."Nell'
attuazione del programma - ha aggiunto Gualtieri - abbiamo un'opportunità unica non solo per dare una
risposta anticiclica ma anche per fare qualcosa di più importante e necessario: aumentare il potenziale di crescita in modo strutturale e avere la possibilità di crescere attraverso la digitalizzazione, la sostenibilità, la concorrenza, la coesione sociale e territoriale. Ed essere in grado anche di ridurre il debito pubblico aumentando la crescita. E' u
n'opportunità unica per un Paese come l'Italia".
Al termine del Recovery plan "vogliamo realizzare un aumento del
PIL del 2,3%, che è solo una stima prudente e potremmo fare anche meglio", ha concluso. "Se saremo in grado - ha sottolineato - di attuare in maniera adeguata tutte le riforme potremmo fare anche meglio, però anche con questa cifra assisteremo a un
cambiamento strutturale dell'economia italiana".