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Piano vaccinale, si parte a gennaio. Vaccine Day europeo entro Natale

Economia, Salute e benessere
Piano vaccinale, si parte a gennaio. Vaccine Day europeo entro Natale
(Teleborsa) - Il vaccino di Pfizer sarà il primo ed essere somministrato in Europa, con un atto "simbolico" prima di Natale. Il Vaccine Day europeo sarà annunciato dalla la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha confermato "inizieremo insieme lo stesso giorno".

"I primi vaccini saranno autorizzati nell'arco di una settimana", ha detto la numero uno di Bruxelles. Tutto dipenderà dai gtempi tecnici per l'autorizzazione dell'EMA, anticipata dal 29 al 21 dicembre, proprio per dare un segnale forte di urgenza. In ogni caso, spetta alla Commissione dare il via libera finale all'immissione in commercio.

"Questa riposta comune potrebbe essere anche uno storico passo in avanti dell'Ue per il futuro", ha dichiarato il Commissario Gentiloni, esprimendo anche preoccupazione per l'andamento dei contagi in Europa.

"Nessuno deve pensare che siamo fuori dal tunnel", ha ribadito la von der Leyen, ricordando che i contagi ed le vittime sono ancora troppo elevati.

Arcuri prepara le "istruzioni per le Regioni"

La campagna vaccinale vera e propria partirà poi i primi giorni di gennaio, subito dopo le feste. "Rispetto alle valutazioni che avevamo fatto, saremo pronti a partire con alcuni giorni di anticipo", ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza.

La Conferenza Stato-Regioni ha dato già il via libera al Piano del commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. Si partirà con 1.833.975 dosi di vaccino distribuite da Pfizer. Verranno consegnate il 90% delle dosi richieste dalle Regioni perché si stima che non si vaccinerà il 100% del personale.

A questo scopo, il commissario invierà alle Regioni entro la settimana un "libretto di istruzioni" contenente le indicazioni precise sulle priorità e la procedura di somministrazione.

La Campania ha però contestato il piano di attribuzione vaccini, esprimendo netta contrarietà per una campagna di distribuzione non commisurata a criteri oggettivi di fabbisogno e non proporzionata alla popolazione residente. E parla di "evidenti e immotivati squilibri fra le quote destinate alle diverse Regioni".
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