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Mercato lavoro rialza la testa in terzo trimestre

+280mila nuovi contratti

Economia
Mercato lavoro rialza la testa in terzo trimestre
(Teleborsa) - Nel terzo trimestre 2020 si è avuta "una ripresa dei flussi nel mercato del lavoro". E' quanto emerge dalla nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione pubblicata da Ministero del lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal.

"Dopo la riduzione dello scorso trimestre, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle comunicazioni obbligatorie (+280 mila posizioni rispetto al secondo trimestre 2020), è dovuta alla ripresa di quelle a tempo determinato (+183 mila in tre mesi; era -377 mila lo scorso trimestre) e al proseguimento della crescita delle posizioni a tempo indeterminato (+97 mila e +65 mila)

Nel terzo trimestre 2020, in termini tendenziali - chiarisce la nota - "tra i giovani di 15-34 anni si registra il più forte calo dell'occupazione e del relativo tasso (-6,0% e -2,3 punti, rispettivamente) associato al maggiore aumento della disoccupazione – sia nei valori assoluti sia nel tasso – e del tasso di inattività; alla ripresa congiunturale dell’occupazione in questa classe di età corrisponde il più forte aumento del numero di disoccupati e del tasso di disoccupazione e il calo più intenso di quello di inattività. Nella classe di età 35-49 anni, alla riduzione del numero assoluto di occupati su base annua corrisponde il calo del tasso di occupazione (-3,5% e -1,0 punti); nel confronto congiunturale in questa fascia di età si riscontra il più forte aumento del tasso di occupazione (+0,7 punti) e la più forte riduzione del numero di inattivi. Prosegue, infine, la tendenza negativa per l’occupazione over 50: a fronte della stabilità congiunturale e del lieve incremento annuale del numero di occupati, il tasso di occupazione 50-64 anni si riduce in entrambi i confronti (-0,3 e -0,7 punti rispettivamente)".


Le denunce di malattie professionali protocollate dall’Inail sono state 11.416, in flessione (1.268 casi in meno, pari al -10,0%) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente.

Sulla riduzione delle denunce di malattia professionale nel terzo trimestre dell’anno - si legge - "ha inciso la pandemia da Covid-19, sia per la lenta, benché graduale, ripresa delle attività produttive che nei mesi di lockdown erano state sospese, sia per il permanere della difficoltà per i lavoratori di ricorrere ai presidi sanitari e amministrativi. L’82% delle malattie professionali denunciate ha interessato i settori di attività economica dell’industria e servizi per i quali si registrano 1.127 casi in meno (-10,7%) nel confronto di periodo. La riduzione delle denunce ha riguardato, anche se in maniera meno incisiva, anche le altre principali gestioni assicurative: l’agricoltura ha registrato una contrazione del -6,5%, mentre la gestione per conto dello stato un calo del -5,4%".
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