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Decreti Ristori, focus UPB su complesso misure

Economia
Decreti Ristori, focus UPB su complesso misure
(Teleborsa) - "Nel complesso, i decreti Ristori comportano un peggioramento dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche di 13,4 miliardi nel 2020 (pari a 0,8 punti percentuali del PIL) mentre hanno un impatto appena positivo o nullo negli anni successivi".

E' quanto rileva l'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) nel focus "Il quadro d’assieme dei decreti Ristori" che analizza il complesso di misure previste dai vari decreti Ristori.

La recrudescenza della pandemia - si legge - "a partire dalla fine dell’estate ha infatti richiesto misure urgenti per contenere i contagi e gestire l’emergenza (i vari DPCM che si sono succeduti dal 13 ottobre) assieme a interventi per sostenere il reddito di lavoratori e famiglie e ristorare le imprese dei settori più colpiti, direttamente o indirettamente, dalle restrizioni (i quattro decreti Ristori)".

Per quanto riguarda le limitazioni adottate a livello nazionale, il contributo a fondo perduto è previsto per un totale di 105 sottosettori (su 585 totali nei settori di riferimento); a questi si aggiunge il settore della fabbricazione di articoli esplosivi, l’unico sottosettore che appartiene al settore delle Attività manifatturiere e di entità molto ridotta in termini sia di numero di beneficiari sia
di fatturato. Il contributo - si legge - interessa la quasi totalità del settore delle Attività di alloggio e ristorazione (18 sottosettori agevolati su 21 complessivi, che rappresentano il 99,5 per cento e 90,9 per cento, rispettivamente, in termini di imprese del settore e di fatturato) e del settore delle Attività ricreative e di intrattenimento (25 agevolati su 31 complessivi, che rappresentano il 78,3 per cento e 91,5 per cento, rispettivamente, in termini di imprese del settore e di fatturato), per i quali il coefficiente di riproporzionamento prevalente è 200 per cento e il recupero della perdita potenziale varia tra il 40 e il 20 per cento a seconda della dimensione dell’impresa.

Tra i sottosettori non direttamente colpiti dalle restrizioni emergono alcune attività di trasporto terrestre (ad esempio, il trasporto con taxi o noleggio con conducente) e gli agenti di commercio (che rappresentano, rispettivamente, il 18,2 per cento del settore dei Trasporti e il 12,7 per cento del settore del Commercio).

Con riferimento alle limitazioni adottate per le sole zone rosse, hanno diritto al contributo 58 sottosettori che appartengono al settore del Commercio al dettaglio (52 sottosettori agevolati su 290 totali, che rappresentano il 19,5 per cento delle imprese nel settore e il 7 per cento del fatturato) e a quello di Altre attività di servizi alla persona (6 sottosettori su 42, che rappresentano il 23,5 e il 19,2 per cento, rispettivamente, delle imprese e del fatturato).
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