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Coronavirus, da domani Italia torna rossa. Nuovo anno all'insegna della prudenza

Si riduce la percentuale di studenti in presenza a partire dal 7 gennaio. Apertura impianti sciistici a rischio slittamento

Economia
Coronavirus, da domani Italia torna rossa. Nuovo anno all'insegna della prudenza
(Teleborsa) - Un veglione di Capodanno blindato con l'intero Paese in zona rossa fino al 6 gennaio, eccezion fatta per la pausa arancione del 4. Da domani entreranno nuovamente in vigore autocertificazioni e limitazioni agli spostamenti. Come nei giorni di Natale sarà consentito uscire di casa una volta al giorno, tra le 5 e le 22, per andare a trovare amici o parenti, in massimo due persone (ed eventuali figli sotto i 14 anni o persone disabili) o per ragioni di lavoro, salute e necessità tra cui rientra fare la spesa e recarsi presso le attività commerciali di cui rimane consentita l'apertura. Per la notte di San Silvestro il cosiddetto "coprifuoco" sarà esteso fino alle 7 del mattino del primo gennaio.



Prudenza e restrizioni accompagneranno anche l'avvio del nuovo anno. Terminate le feste – come confermato oggi in conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte – l'Italia tornerà a essere divisa in zone colorate e, a livello generale, rimarranno in vigore le misure previste dal dpcm dello scorso 3 dicembre ma con alcune modifiche. Per le scuole secondarie di secondo grado è prevista l'attività in presenza al 50%, non al 75% come inizialmente previsto, e non sono escluse limitazioni ulteriori in base alla situazione delle diverse Regioni.

A rischio slittamento anche l'apertura degli impianti sciistici prevista per il 7 gennaio. In una lettera indirizzata ai ministri della Salute e degli Affari Regionali, Roberto Speranza e Francesco Boccia, il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha, infatti, chiesto di rimandare l'apertura a lunedì 18 gennaio. Una decisione non sarà comunque presa prima di un ulteriore parere del Comitato Tecnico Scientifico che, proprio ieri sera, aveva fatto sapere che una discussione sull'argomento sarà sul tavolo nella prima decade del nuovo anno. "Allo stato attuale, causa anche il recente andamento epidemiologico a livello internazionale che non ha agevolato l'assunzione delle necessarie decisioni – si legge nella lettera – si ritiene non ricorrano le condizioni tali da consentire iniziative e azioni programmabili per permettere l'apertura degli impianti il giorno 7 gennaio. Con senso di responsabilità e al fine di agevolare la validazione delle necessarie linee guida, quale documento indispensabile per l'avvio della stagione invernale, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha condiviso di sottoporre alle vostre valutazioni la possibilità di ridefinire la data al 18 gennaio 2021 per l'apertura degli impianti nelle stazioni e comprensori sciistici agli sciatori amatoriali. Le Regioni chiedono, inoltre, che a riaprire siano solo gli impianti nelle zone gialle e non quelli in zone rosse o arancioni. La richiesta della Conferenza è quella di far valutare il documento al Cts entro il 7 gennaio, affinché possa essere incluso nel prossimo Dpcm che entro il 15 gennaio sostituirà quello in scadenza. In questo modo anche gli operatori e gli imprenditori avranno il tempo necessario per riorganizzare l'intera filiera per poter ospitare in sicurezza i primi turisti del 2021. Intanto dalla Valle d'Aosta arriva l'appello degli imprenditori al governo per avere "tempistiche certe e modalità sicure per la ripartenza della stagione turistica invernale".




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