(Teleborsa) - Con la fine dell'anno è entrata ufficialmente nel vivo la
prima fase della campagna di v
accinazioni anti-Covid in Europa, subito accesa dalle polemiche in scia a una indiscrezione anticipata, diversi giorni fa, dal quotidiano tedesco Bild e tornata sotto i riflettori nei giorni del V-day: la
Germania si è, infatti, assicurata una quota aggiuntiva di
30 milioni di dosi del vaccino
Pfizer -Biontech, il primo a essere distribuito in UE dopo il
semaforo verde dell’Agenzia europea del farmaco.
La
conferma era arrivata nelle scorse ore dalla portavoce del ministero della Salute tedesco rispondendo ad una domanda nel corso della conferenza stampa di Governo a Berlino "E' noto che la
Germania abbia proceduto a un'ordinazione di
30 milioni di dosi, per via
bilaterale, con la
Biontech". L'imperativo ora è evitare che la corsa al vaccino si trasformi in un
pericoloso liberi tutti e, peggio ancora,
ognuno per sé proprio mentre
l'Europa si loda per il ritrovato
spirito di unione e coesione. Non resta dunque che provare a metterci la famosa
"pezza". Compito affidato proprio alla Presidente della commissione europea Ursula von der Leyen che ieri ha chiarito: "Abbiamo deciso di prendere altre
100 milioni di dosi aggiuntive del vaccino Pfizer-BioNTech, già in uso. Avremo quindi 300 milioni di dosi di questo vaccino, che è stato valutato sicuro ed efficace. Altri vaccini seguiranno».
Nel frattempo, un Portavoce della Commissione ha fatto sapere che "per quanto ne sappiamo nessuno si è
assicurato dosi addizionali fuori dall’accordo Ue".Due, a questo punto, le
ipotesi: a voler pensare bene, la Germania ha semplicemente deciso di fare un salto in avanti, bruciando l’annuncio della commissione perché le dosi extra rientrano nel nuovo accordo europeo. Oppure, versione meno buonista ma secondo molti più vicino alla verità, la commissione è stata costretta ad intervenire per scongiurare
l'incidente diplomatico, che si è comunque sfiorato con gli Stati della UE che hanno protestato con Bruxelles.
Italia in testa, a cui andranno, a questo punto,
13,5 milioni di dosi aggiuntive, la fetta che ci spetta dei 100 milioni annunciati ieri dalla tedesca Von der Leyen.