(Teleborsa) - Quando mancano ormai poche ore alla fine di un
anno a dir poco "atipico", il
2020 si candida a buon diritto a essere inserito nella lista delle annate che difficilmente dimenticheremo, anzi, già consegnato alla
storia. Per una
serie di motivi.Cominciamo dalla
pandemia: evento se non unico quantomeno (per fortuna) piuttosto raro, sicuramente eccezionale, che ogni volta che si è verificato ha letteralmente
rivoluzionato non solo la
quotidianità ma anche le
prospettive future.
UN MONDO NUOVO - Chiedere, per dettagli, alle
economie degli
Stati membri che se avevano cercato di limitare i danni durante la
prima ondata, poco hanno potuto con la
seconda e, ora, rischiano di uscire con le
ossa rotte dalla temuta
terza ondata che i Governi stanno cercando di evitare con ogni mezzo ma gli
esperti non hanno ancora escluso.
Non solo: dalla
rivoluzione green allo
smart working, in pochi mesi il "
vecchio" mondo ha dovuto cedere il passo a
nuovi schemi e impostazioni che ci accompagneranno in
pianta stabile, anche quando la
pandemia sarà un lontano ricordo.
IL DIVORZIO PIU' LUNGO DELLA STORIA - Il
menù dell'anno, però, è piuttosto
ricco. Solo pochi giorni fa è arrivata la parola fine sul
divorzio più lungo della storia, quello tra
Regno Unito e Unione Europea. Le trattative post-
Brexit, infatti, ci hanno tenuto col
fiato sospeso fino all'ultimo secondo con il
fantasma del No Deal che si è aggirato
sull'Europa per mesi, fino a quando è stato letteralmente "scacciato" dalla sofferta intesa arrivata in extremis la
Vigilia di Natale. Proprio in questi minuti, intanto, è arrivata la notizia che
Bruxelles e Londra hanno
firmato 1.246 pagine di accordo che, dunque,
è legge. LA PANDEMIA METTE KO TRUMP - Tra le notizie dell'anno, certamente,
l'elezione di Joe Biden negli Stati Uniti o se preferite la
non rielezione di Donald Trump - la cui riconferma sarebbe stata invece pressoché scontata senza lo "sgambetto" del Covid - che ha pagato a carissimo prezzo la gestione, secondo molti,
disastrosa proprio della
pandemia.
Cala, dunque, il sipario sull
'America First del Tycoon mentre scalda i motori la
"nuova" America, targata
Biden che promette di aprire una
nuova stagione nei rapporti con
l'Europa, snobbata, invece, dall'
illustre predecessore.