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Scuola, la proposta delle Regioni: in presenza dal 7 gennaio elementari e medie

Per le scuole superiori la linea è di attendere il prossimo monitoraggio ISS. I sindacati: poca chiarezza, basta retorica sui rientri.

Economia, Scuola
Scuola, la proposta delle Regioni: in presenza dal 7 gennaio elementari e medie
(Teleborsa) - Elementari e medie in presenza già dal 7 gennaio, per gli istituti superiori c'è da attendere l'esito del monitoraggio dell'Istituto di Sanità Superiore atteso per giovedì/venerdì prossimo. Questa la posizione espressa dai presidente di Regione ieri sera nel corso del vertice con il governo su quelle che saranno le misure anti contagi a partire da dopo l'Epifania.

Nel mondo della scuola non si dirada quindi la nebbia dell'incertezza come emerge anche dalle dichiarazioni che arrivano dal mondo sindacale della formazione. "Continuiamo a leggere notizie giornalistiche ma con il Ministero non c'è nessun tipo di confronto. I dirigenti scolastici sono stremati; continuano a fare e rifare orari per le attività didattiche in presenza al 50%. Le famiglie sono confuse, i docenti si stanno reinventando modalità didattiche per tenere insieme i gruppi classe e quelli in Ddi", ha dichiarato Maddalena Gissi, segretaria generale di Cisl Scuola.

"C'è una dissociazione schizofrenica tra quanto si dice sulla necessità di rientrare a scuola e quanto si riesce a mettere in campo realmente – ha aggiunto – Manca un'idea complessiva di sistema e tutto passa attraverso soluzioni tampone che non fanno il bene dei nostri alunni e del futuro del Paese".

"E' un errore scaricare sulla scuola le evidenti inadempienze diffuse che la scuola e il futuro del paese subisce e subirà nel tempo. Sarebbe ora di tornare all'unità e al consenso. Le forzature e lo scaricabarile sulle responsabilità non fa bene alla scuola e al futuro dell'Italia – ha dichiarato Pino Turi, segretario della Uil Scuola – Basta retorica e affrontare la realtà a cominciare dai presidi sanitari e dalla campagna di vaccinazione che deve fare perno sulla scuola e non come sta accadendo per i trasporti e lo scaglionamento, su altre sia pure importanti attività che vorrebbero la scuola in posizione ancillare, di adattamento continuo alle esigenze altrui, non volendo capire l'importanza del settore per il futuro sociale ed economico che è evidenziato solo a parole".












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