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Petrolio, Opec+: Mosca e Riad verso compromesso

Produzione invariata a febbraio. Primo aumento a marzo

Economia
Petrolio, Opec+: Mosca e Riad verso compromesso
(Teleborsa) - La decisione è attesa in serata ma, secondo le prime indiscrezioni trapelate dal meeting in corso, i paesi produttori di petrolio raccolti nell'Opec+ sono vicini a un compromesso. L'accordo sulla produzione che sarebbe stato trovato tra Arabia Saudita e Russia prevede volumi invariati a febbraio rispetto ai livelli di gennaio, per poi aumentare di 500mila barili al giorno a partire da marzo.

I livelli si manterranno, dunque, analoghi a quelli del mese in corso con una produzione già aumentata di 500mila barili in più al giorno rispetto a dicembre 2020 quando fu presa la decisione di un meeting mensile a causa dell'incertezza sulla ripresa legata alla pandemia. Attualmente l'Opec e i sui alleati dell'Opec+ stanno producendo al minimo con 7,2 milioni di barili al giorno. Ieri la riunione a causa della posizione ostile della Russia appoggiata dal Kazakistan ha subito uno stallo ed è stata aggiornata al pomeriggio di oggi. I paesi sembrano vicini a un accordo anche se la riunione attesa per il pomeriggio è stata spostata alle 19 per limare le posizioni in vista dell'accordo finale.

L'Arabia Saudita è molto più cauta su un aumento della produzione che potrebbe minare la ripresa dei prezzi del greggio a causa della forte instabilità sulla ripresa legata al Covid. Posizione non condivisa dalla Russia che invece non vuole lasciare quote di mercato ad altri paesi.

Il comitato ministeriale congiunto consultivo dell'Opec+ ha evidenziato i rischi ribassisti e ha sottolineato che la reimplementazione delle misure di contenimento in tutti i continenti, compresi i blocchi completi, stanno frenando il rimbalzo della domanda di petrolio nel 2021. Fonti dell'Opec+ hanno affermato che le possibilità di un taglio sono scarse, in quanto pochissimi produttori lo sostengono e la maggior parte dei paesi è a favore di un'offerta costante o di un aumento a febbraio.















(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF)
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