(Teleborsa) - Le
imprese del settore sciistico, un comparto cruciale del turismo invernale, guardano con una certa
preoccupazione alla riapertura degli impianti, teoricamente in calendario il 18 gennaio, ma potenzialmente rinviabile sino alla prima settimana di febbraio, a causa della diffusione dei contagi e del rinvio dell'apertura delle scuole.
Gli impiantisti aderenti all'Anef, in cerca di certezze che vadano oltre la data di riapertura degli impianti, hanno quindi chiesto
rassicurazioni al governo sulla possibilità di
ottenere dei ristori in caso di mancata o tardata riapertura degli impianti.
Se ne è parlato in un
incontro fra gli operatori del settore - gestori di impianti, scuole e maestri di sci, indotto - ed i viceministri economici
Antonio Misiani e Laura Castelli. Erano presenti anche i parlamentari Claudia Porchietto, Silvia Fregolent e Dario Bond. "Ad oggi mancano le certezze su tempi e modalità", ha dichiarato il parlamentare Bond (FI), aggiungendo che "soprattutto le località meno strutturate rischiano di chiudere definitivamente dopo questa mazzata".
"Ci siamo confrontati su come sostenere il settore, per delineare il miglior approccio utile a definire
subito un sostegno concreto", ha affermato la Castelli, aggiungendo che "all'interno del prossimo
Decreto Ristori potrebbero già rientrare alcun
i interventi di ristoro specifici, che tengano proprio conto della particolarità del settore e del ruolo strategico che riveste anche per il turismo invernale e sportivo".
"E' evidente che, se per effetto della decisione del Governo, non dovesse essere possibile riaprire gli impianti, noi ci aspettiamo ristori più che adeguati", ha chiarito l’assessore al turismo del Veneto, Federico Caner.