(Teleborsa) - Sono
17.533 i
nuovi casi di coronavirus nel nostro Paese a fronti di
140.267 tamponi effettuati con il
tasso di positività che scende al
12,5%, in calo di
2,3% rispetto al
14,8% di ieri. In
aumento, purtroppo, le
vittime che oggi sono
620. Questi i dati diffusi oggi, venerdì 8 gennaio, dal Ministero della Salute.
Vietato abbassare la guardia. "Ci sono molte regioni a rischio alto, ci sono 2 regioni a rischio moderato, con alta probabilità di progressione a rischio alto, e sostanzialmente una regione a rischio basso. Le conclusioni della cabina di regia questa settimana sono che si osserva un peggioramento generale della situazione epidemiologica del Paese, l'incidenza poi a 14 giorni torna a crescere dopo alcune settimane di decrescita e anche aumentare l'impatto sui servizi assistenziali". Questo il quadro fornito dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, sulla base dei dati del Monitoraggio Regionale Covid19 elaborato dalla Cabina di Regia insieme a Ministero della Salute e Iss.
Nel Lazio le scuole superiori saranno in didattica a distanza fino al 18 gennaio. Il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, visto l'incremento della curva dei contagi da coronavirus, firmerà oggi un'ordinanza per posticipare al 18 gennaio l'apertura in presenza delle scuole superiori. Fino a quella data continuerà ad essere attiva la Dad per gli studenti delle scuole secondarie.
Didattica "esclusivamente a distanza" fino al 23 gennaio anche nelle scuole superiori dell'Umbria. Lo ha deciso la Regione applicando il concetto di "massima precauzione". Il provvedimento riguarda le scuole secondarie di secondo grado statali e paritarie.
Fuori controllo, intanto, la situazione in
Gran Bretagna dove si sono registrati quasi
70mila casi in 24 ore. Il primo cittadino di Londra, il laburista
Sadiq Khan ha parlato di situazione di enorme gravità, avvertendo che "
la diffusione del virus" appare al momento "fuori controllo" nell'area metropolitana. Evocato il
"major incident", una situazione fuori dal comune e che comporta
"rischi per la vita umana, i servizi essenziali, l'ambiente o la sicurezza nazionale". "Un
londinese su 30 ha ora il Covid-19. Se non agiamo immediatamente, il nostro Nhs
(National Health Service, ndr) potrebbe essere sopraffatto e
più persone moriranno", ha scritto su Twitter il sindaco, che si è poi rivolto ai londinesi.
"Li imploro di restare a casa, a meno che non sia assolutamente necessario uscire".