(Teleborsa) - Il giorno dopo lo
strappo di
Matteo Renzi - concretizzato con le
dimissioni delle Ministre di Italia Viva, Bellanova e Bonetti - si cerca una
exit strategy per uscire dall'angolo. "C'è un dato che non può essere cancellato dalle nostre analisi. Ed è a questo punto l'inaffidabilità politica di Italia Viva", dice a chiare lettere il segretario dem Nicola
Zingaretti durante la riunione dell'ufficio politico convocata al Nazareno, paventando il
"rischio di un voto a giugno"."Mentre il Paese attraversa uno dei momenti più bui della sua storia, ieri
Matteo Renzi ha scelto di ritirare i suoi ministri aprendo l'ennesima crisi di governo. Il mondo ci sta guardando e purtroppo non possiamo andarne fieri", scrive il Ministro degli Esteri
Di Maio su Facebook sottolineando che "l'Italia rischia così di essere macchiata in modo indelebile da un gesto che considero irresponsabile e che, come avevo anticipato,
divide definitivamente le nostre strade".Conte, intanto, sembra tentato dall'idea di andare alla
"conta" in Senato ma è la strada - secondo molti - più
pericolosa. Mentre le
opposizioni chiedono al Presidente del Consiglio di riferire in Aula.
La
crisi "non ci impedirà di
correre per garantire tempi rapidi" sui ristori: il decreto ha la
"massima priorità" ma serve prima il nuovo scostamento di bilancio. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro per gli Affari Regionali
Francesco Boccia nel corso della riunione con le Regioni, sottolineando che si sta ragionando su ristori "specifici" per il
settore dello sci e che sono confermati
"interventi cospicui" su
bar, ristoranti e su tutte le attività che verranno penalizzate dalle chiusure.
Il nuovo
DPCM verrà chiuso in giornata e continua a far discutere il
divieto di vendita da asporto per i bar dalle 18 che non piace a diversi presidenti e, per questo, potrebbe essere limitato
solo alle bevande e agli alcolici. Questa l'ipotesi emersa nella riunione. Come sempre, occorre trovare un
punto di equilibrio: il ministro Boccia avrebbe ribadito la volontà del governo di mantenere la norma per evitare casi di movida garantendo però che palazzo Chigi e il Mise stanno valutando c
ome limitare i divieti.Al vaglio anche la possibilità di riaprire i
musei e le mostre dal 18 gennaio nelle Regioni gialle e durante i giorni feriali, come confermato dal ministro per la Cultura Dario Franceschini.
Il Ministro della Salute
Speranza nel suo intervento con le Regioni ha sottolineato come
"i dati europei siano in significativo peggioramento", secondo quanto si apprende da fonti accreditate. "La situazione - ha aggiunto -
non può essere sottovalutata. Lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova forte ondata". L'introduzione della zona bianca è un "segnale per il futuro". Nella
zona bianca si entrerà in base ad una serie di condizioni: tre settimane di fila con
un'incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, Rt sotto l'1 e rischio basso. Pressing sulle Regioni del commissario all'emergenza Arcuri: "E' necessario innalzare
l'efficacia della campagna di vaccinazione, garantendo sempre la "
massima somministrazione possibile delle dosi consegnate (il 70%) e, allo stesso tempo, un "30%" di stock "per le dosi di richiamo. Dal 20 gennaio arriverà nelle regioni il primo gruppo di medici e infermieri per la somministrazione.
Intanto, arriva il
monito della Fondazione Gimbe che avverte: "il vaccino non è una soluzione immediata e
serve adesso il lockdown". Incremento di nuovi casi settimanali di Covid, arrivati, dal 6 al 12 gennaio, a 121.644 rispetto ai 114.132 della settimana precedente. E sul fronte ospedaliero si registra una lieve risalita dei ricoverati con sintomi (23.712 rispetto a 23.395) e delle terapie intensive (2.636 rispetto 2.569). Aumentano ancora i decessi settimanali, 3.490 rispetto a 3.300.
Numeri tutt'altro che rassicuranti quelli che emergono dal nuovo monitoraggio.