(Teleborsa) - Non si piega la
curva dei contagi nel nostro Paese (ieri si sono registrati più di 17.000 nuovi casi) e
l'imperativo è scongiurare che i
numeri continuino a crescere, nei prossimi giorni. "I dati europei sono in
significativo peggioramento. La situazione non può essere
sottovalutata. Lavoriamo insieme tempestivamente ad
anticipare le restrizioni per evitare una nuova forte ondata". Questa la linea indicata ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza, durante l'incontro con le Regioni.
Impianti sciistici chiusi fino al
15 febbraio. E' quanto prevede la bozza del DPCM in vigore dal
16 gennaio al 5 marzo, nella quale si sottolinea che dal 15 di febbraio potranno aprire gli impianti "
solo subordinatamente all'adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte ad evitare aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti".
Da lunedì 18 gennaio
le scuole superiori di secondo grado "adottan
o forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica in modo che almeno al
50% e fino ad un massimo del 75% della popolazione studentesca sia garantita l'attività didattica in presenza".. Per le scuole dell'infanzia, per le elementari e le medie, prosegue il testo, la didattica continua a svolgersi "integralmente in presenza".
Per
bar e le attività commerciali che vendono bevande e alcolici, come le
enoteche, scatta il divieto di vendita da asporto alle 18. Nella riunione con il governo di ieri erano state le Regioni a chiedere che fosse vietata solo la vendita di bevande e non l'asporto in generale.
In arrivo
una mini-proroga dell'invio delle cartelle esattoriali: secondo quanto si apprende sul tavolo del CdM oltre alla richiesta di scostamento ci sarà anche un decreto legge ad hoc per rinviare a fine gennaio la ripresa dell'invio degli atti della riscossione, in attesa di un provvedimento più complessivo.
Via libera all'apertura di musei, istituti e luoghi di cultura nelle
zone gialle.Dopo lo
"strappo" di
Renzi, dunque, il lavoro del Governo prosegue in attesa di capire cosa succederà nelle prossime ore: il Presidente del Consiglio chiederà la
fiducia alla Camera lunedì. Il giorno successivo, martedì, si presenterà al
Senato.