(Teleborsa) - Il
lockdown ha portato un
boom di assunzioni di lavoratori domestici: oltre 50 mila nel mese di marzo, +58,5% rispetto al 2019. E' quanto emerge dal
rapporto annuale Domina sul
lavoro domestico 2020. Sono due milioni i lavoratori domestici, ma sei su dieci sono in nero - Secondo i dati INPS 2019 - si legge - "i lavoratori domestici regolari sono 849 mila, in lieve calo rispetto al 2018 (-1,8%). Negli ultimi anni sono costantemente aumentate le badanti (+11,5% dal 2012) e diminuite le colf (-32,1%): oggi le colf sono in lieve maggioranza (52%) rispetto alle Badanti (48%). Stando a fonti Istat, il
tasso di irregolarità nel settore domestico è del 57,6%, per cui la componente registrata all’Inps rappresenta meno della
metà del totale".
Sebbene gli
stranieri siano ancora in
netta maggioranza (70,3%), otto anni fa questa percentuale era nettamente maggiore (81,1%): mentre gli stranieri sono diminuiti (soprattutto tra le colf), gli italiani sono aumentati (prevalentemente tra le badanti). Un’altra tendenza significativa riguarda le
classi d’età: se nel 2012 la maggioranza dei lavoratori domestici aveva un’età compresa tra 30 e 49 anni (54,0%), oggi la fascia più numerosa è quella di oltre 50 anni (52,4%). Nello stesso periodo è diminuita anche la componente giovane (sotto i 29 anni), passata dal 14,5% al 5,3% del totale.
QUANTO RISPARMIA LO STATO? - Nel 2019 le famiglie italiane hanno speso
15,1 miliardi di euro per i lavoratori domestici (retribuzione, contributi, TFR). Questo rappresenta per lo
Stato un risparmio in termini di welfare e assistenza, in quanto accogliere in struttura tutti gli anziani non autosufficienti costerebbe 10,9 miliardi. Senza contare che il lavoro domestico vale l’1,1%
del PIL (17,9 miliardi di euro di valore aggiunto)
"L’emergenza sanitaria ha portato
un aumento del fabbisogno di assistenza da parte delle famiglie, soprattutto per i bambini (con le scuole chiuse) e gli anziani soli. Nel 2020 si è registrato un aumento delle assunzioni, anche grazie al bonus baby sitter. Tuttavia, il
lavoro nero rimane ancora forte nel settore domestico", spiega
Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale DOMINA.