(Teleborsa) -
Giudizio nel complesso positivo della Corte dei Conti sul Fondo di Garanzia per le PMI, uno strumento che ha soddisfatto efficacemente gli obiettivi che si era proposto, anche se i giudici contabili ritengono che
esistano dei divari territoriali e ravvisino
l'esigenza di monitorare più attentamente la qualità dei crediti garantiti.
La relazione della magistratura contabile certifica dunque la
"rispondenza" del Fondo di garanzia agli obiettivi che si era proposto, ovvero alla necessità di "garantire la
tenuta e
l’equilibrio del
sistema economico favorendo la crescita e lo sviluppo delle PMI, generalmente considerate il tessuto produttivo trainante dell’economia nazionale".
"
L’assenza di un intervento pubblico, penalizzerebbe irrimediabilmente il pur fiorente
tessuto produttivo delle PMI che presenta notevoli potenzialità e specificità nel nostro Paese, soprattutto nel settore manufatturiero", sottolinea la Corte, ricordando che lo strumento in questione, attraverso il sistema delle garanzie statali, favorisce l’accesso al credito di imprese caratterizzate da limitate dimensioni strutturali e da scarsa capitalizzazione, ma che presentino requisiti di affidabilità ed evidenzino potenzialità di credibile progettualità.
I risultati - Nel decennio fra il 2008 ed il 2018, il
finanziamento garantito dal Fondo ha evidenziato un
tasso di crescita dell'815%, "svolgendo - si afferma - proprio quel ruolo correttivo (rimedio) rispetto alle disfunzioni/fallimenti del mercato del credito" e, tra il 2012 e il 2018, ha generato un
effetto moltiplicatore di circa 10 volte l’ammontare delle risorse pubbliche accantonate, "evidenziando la
notevole efficacia dello strumento". Nel 2018,
l’incremento delle garanzie rilasciate è molto alto rispetto al 2012 - anno di inizio dell’indagine - e raggiunge il
240%. Una crescita dell’importo finanziato (pari allo 0,9%) si registra anche per il 2019.
I giudici contabili rilevano però anche una
disparità territoriale nella distribuzione delle garanzie, che
favorisce l'Italia Settentrionale: nel periodo 2012-2018, il 56,8% dei finanziamenti garantiti è stato erogato al Nord Italia, il 25,5% al Sud ed il 17,6% al Centro. La Corte invita, dunque, ad "una
riflessione in ordine alle ragioni e alle possibil
i strategie di superamento di questa condizione di
squilibrio".
Tra le raccomandazioni si ravvisa inoltre "la necessità che venga condotto un
continuo e attento monitoraggio dell’evoluzione della
qualità dei crediti garantiti e – ove necessario – si proceda tempestivamente ad
accrescere gli accantonamenti che fronteggiano le garanzie concesse".