(Teleborsa) - Sono indicazioni molto diverse quelle che arrivano dal
Fondo Monetario Internazionale sull'impatto economico della pandemia su
Francia e
Germania. L'organizzazione economica con sede a Washington ha infatti stilato due rapporti in cui mette in evidenza le peculiarità di Parigi e Berlino di fronte alla
crisi.
Nel 2020 il
PIL francese è calato del
9% con una ripresa attesa per quest'anno stimata al
5,5%. Più contenuto il
rimbalzo tedesco con un'economia che lo scorso anno si è contratta del
5,4% e una
crescita attesa per il 2021 al
3,5%.
Molto diverse anche le
indicazioni provenienti dal board del Fondo Monetario Internazionale. Dato il profondo impatto del Coronavirus in termini di salute e in termini economici, per la Francia la priorità resta quella di "
salvare vite umane riducendo al minimo i costi economici della pandemia". Il report sottolinea, infatti, che la pandemia di Covid-19 ha innescato una crisi sanitaria ed economica che ha richiesto un pesante tributo sanitario, rendendo il Paese tra i più colpiti al mondo.
Secondo le valutazioni economiche del Fondo Monetario Internazionale, la priorità della Germania è invece quella di "impostare l'economia su un percorso di
ripresa sostenuta riducendo al minimo le cicatrici del
mercato del lavoro, proteggendo le persone vulnerabili e assicurando che le imprese vitali rimangano nel mondo degli affari". L'FMI ha riconosciuto al Paese una maggiore
resilienza rispetto alla gran parte delle economie globali, "grazie a una risposta iniziale positiva in materia di salute pubblica e un forte sostegno alle politiche macroeconomiche".
Per quel che riguarda la ripresa, per entrambe i Paesi questa dovrebbe consolidarsi una volta che sarà superata la crisi sanitaria e si avrà un'ampia distribuzione di vaccini efficaci. Secondo il FMI la
produzione tedesca non dovrebbe tornare ai livello di crisi fino al
2022.