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Blocco licenziamenti, Misiani: proroga solo per i settori in crisi

Economia
Blocco licenziamenti, Misiani: proroga solo per i settori in crisi
(Teleborsa) - La proroga del blocco dei licenziamenti non può essere assicurata a tutte le aziende ma solo ai settori in crisi. È quanto ha dichiarato il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani, intervenuto ai microfoni di Radio24.

“Sul blocco dei licenziamenti l'Italia non può permettersi un’ondata di licenziamenti, Io credo che però non possiamo nemmeno andare avanti con la logica esclusivamente di emergenza. Credo che il blocco dei licenziamenti debba essere prorogato per i settori maggiormente in crisi mentre, mentre chi ha recuperato i livelli del 2019 Io credo che debba lavorare ritornando progressivamente alla normalità", ha detto Misiani.



Quanto agli ammortizzatori sociali, il viceministro ha assicurato che verranno rifinanziati: "questo è assolutamente indispensabile per tutta una serie di settori che soffrono pesantemente le conseguenze della crisi", aggiungendo che il Partito Democratico è convinto della necessità di rafforzare "molto" le politiche attive del lavoro.

Sul fronte del Decreto Ristori, Misiani ha dichiarato che il ministero si sta orientando "verso un intervento generalizzato che superi la logica dei codice Ateco e dei colori delle Regioni ma guardi alla perdita di fatturato e agli aiuti già ricevuti, perché una serie di realtà hanno ricevuto aiuti consistenti mentre altri in misura minore e purtroppo alcuni non hanno ricevuto alcun aiuto". “La soglia del 33% è quella che abbiamo usato in tanti interventi – ha aggiunto il viceministro – è la soglia che abbiamo stabilito di intesa con l'opposizione anche per la decontribuzione del lavoro autonomo e dei professionisti che noi vogliamo completare con il ristoro aggiungendo un altro miliardo e mezzo a quello già stanziato in legge di bilancio. E’ possibile che questa sia la soglia di riferimento”.

Antonio Misiani ha commentato anche il risultato del governo al Senato di ieri sera – “è evidente che una maggioranza di 156 senatori non può che essere un punto di partenza, è necessario allargare il perimetro di consenso attorno al governo" – e ha auspicato un dialogo con le opposizioni sul Recovery Plan: è "necessario varare un piano che abbia fasi di consenso nel paese che vadano al di là della maggioranza che sostiene il governo pro-tempore. L'orizzonte temporale del Recovery Plan va oltre questa legislatura e a mio giudizio un programma di investimenti da cui dipende la parte importante del futuro di questo paese non può che essere condiviso in modo ampio”.

Infine, il viceministro dell'Economia ha ribadito la sua posizione in merito al nuovo gruppo automobilistico Stellantis e sulla possibilità di un intervento pubblico italiano analogo a quello francese: "non ritengo un tabù nemmeno l'ipotesi di un ingresso pubblico nella nuova società analogamente alla quota già posseduta dal governo francese, ma questo tema a mio giudizio viene dopo un ragionamento di politica industriale che va fatto per la produzione di veicoli e l'intero comparto automotive".
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