(Teleborsa) - Il 2021 potrebbe essere l'anno di una review in negativo dei rating delle banche italiane, dopo che il 2020 si è chiuso con un merito di credito sostanzialmente invariato, grazie alle garanzie statali per l'erogazione dei prestiti e alle misure eccezionali assunte dalla BCE.
Le perdite su crediti raggiungeranno il picco nel 2021 e alcune banche, come
BPER, che non hanno ancora completato la pulizia di bilancio dei crediti in sofferenza, potrebbero essere più vulnerabili alla recessione e avere bisogno di nuove iniezioni liquidità, derivanti da nuovi aumenti di capitale o da processi di aggregazione con altre banche.
E' sempre più vicina, quindi, l'operazione di merger con
Banco BPM, con il
badwill di
BPER, definito come la differenza tra patrimonio netto e capitalizzazione, che potrebbe trasformarsi, in caso di fusione, in un'iniezione di capitale per la nuova entità.
Il livello di redditività, misurato dal
ROE (return on equity) si è praticamente azzerato nel 2020 per
BPER e per altre banche quali,
Banco BPM e
Unicredit.
Queste banche, che sono concentrate sull'
attività dei prestiti e non sulle
attività che generano maggiori commissioni, come il risparmio gestito o i prodotti assicurativi, stanno guadagnando sempre meno e riuscendo appena a coprire i costi operativi, generando rendimenti quasi nulli per gli azionisti.
BPER è il titolo di Piazza Affari più esposto alla pressione degli speculatori ribassisti, maggiormente concentrati sul settore bancario. Le posizioni nette corte (PNC) totali sul titolo ammontano all'11,91% del capitale sociale.
Gladstone Capital Management è l'investitore istituzionale con la quota più alta di PNC sul titolo, pari all'1,39%, alla data del 12 gennaio 2021, seguito da
Blackrock che complessivamente è al ribasso per una quota pari allo 0,92%
(Fonte dati Consob – 20/01/2021)Le ultime raccomandazioni sul titolo da parte degli analisti sono positive. In particolare,
Mediobanca ha emesso un giudizio "Outperform", con target price pari a 2,05 euro, il 23 novembre 2020, in sintonia con
Exane che giudica il titolo "Outperform", con prezzo obiettivo a 2,6 euro, l'8 gennaio 2021.
Nonostante i giudizi positivi, il titolo ha perso il 47,10% nell'ultimo anno ed è
la peggiore blue chip di Piazza Affari insieme a Unicredit, sia in termini di rendimenti che di rischiosità, con un Value at Risk (VAR) molto alto e pari al 9,18%. In pratica, l'investitore che ha in portafoglio
BPER, potrebbe avere una perdita massima giornaliera del 9,18%, stimata con una probabilità del 99%.
Inoltre, sia il prezzo corrente (1,638 euro) che i target price indicati dagli analisti sono ben lontani dai prezzi registrati prima della pandemia, a febbraio 2020, pari a 3,15 euro. Quindi il titolo ha mostrato un recupero nel breve periodo, ma le perdite accumulate nell'ultimo anno sono ancora molto alte.