(Teleborsa) - La
Bank of Japan mantiene la sua potenzia di fuoco per contrastare la crisi pandemica, ma ha avviato una
revisione strategica delle alternative in campo, in vista di un aggiustamento della
politica monetaria a marzo. In vista di questo appuntamento primaverile, i membri del Board hanno avanzato l'ipotesi di condurre una politica di
acquisti più flessibile quanto agli ETF e solo alcuni membri hanno avanzato l'ipotesi di un ritiro degli acquisti.
E' quanto emerge dai
verbali della riunione di politica monetaria tenutasi il
17-18 dicembre 2020, quando la banca centrale ha confermato tutti gli strumenti messi in campo e prolungato la durata degli stimoli sino a settembre 2021. L'obiettivo principale resta il
raggiungimento di un target di inflazione del 2% e, al prossimo
meeting di marzo, non si attende uno stravolgimento dell'attuale strategia in tema di tassi, QE e Yield Curve control, solo
piccoli "ritocchi" a strumenti specifici, come appunto gli acquisti di ETF.
Un esponente della BoJ ha anche sollecitato un
controllo più accurato della curva dei rendimenti, in relazione alla possibilità di raggiungere il target di inflazione desiderato del 2%.
Nei verbali, c'è anche un accenno al
Forex, in particolare alla
debolezza del dollaro, che implica un
più accurato monitoraggio e vigilanza della banca centrale per soppesare i movimenti in atto.