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Commercio estero, battuta d'arresto per l'export Extra UE

Economia, Macroeconomia
Commercio estero, battuta d'arresto per l'export Extra UE
(Teleborsa) - L'export tricolore nei confronti dei Paesi extra europei segna una nuova battuta d'arresto a dicembre, anche se il trimestre chiude con un segno più, grazie all'exploit registrato a novembre. Il 2020 si conferma un anno difficilissimo, a causa della frenata dell'interscambio commerciale legato alla pandemia. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Istat sul commercio con i Paesi terzi.

A dicembre, l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 ha registrato un calo per entrambi i flussi, più ampia per le esportazioni (-4,6%) rispetto alle importazioni (-1,3%). La stima del saldo commerciale è pari a +7.907 (era +6.801 milioni a dicembre 2019). Aumenta l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (da +9.912 milioni per dicembre 2019 a +9.922 milioni per dicembre 2020).

Il decremento su base mensile dell’export interessa tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione dell’energia (+16,4%), ed è dovuto per circa la metà al calo delle vendite di beni intermedi (-7,5%); contributi negativi, superiori al punto percentuale, derivano inoltre dalle minori vendite di beni di consumo non durevoli (-4,6%) e beni strumentali (-3,5%). Anche dal lato dell’import, tranne che per l’energia (+20,4%), si rilevano cali congiunturali diffusi, i più ampi per beni strumentali (-7,3%) e beni di consumo non durevoli (-6,9%).

Il trimestre ottobre-dicembre, però, vede crescere l’export del 4%, grazie all'energia (+12%), ai beni di consumo durevoli (+7,9%) ed ai beni strumentali (+5,2%). Nello stesso periodo, l’import registra un aumento congiunturale (+3,1%), determinato dai maggiori acquisti di beni di consumo durevoli (+12,2%), beni strumentali (+10,6%) e beni intermedi (+4,6%).

Il confronto su base annua vede l’export crescere del 3,1% (era +2% a novembre), trainato dalle vendite di beni strumentali (+7,8%), beni di consumo durevoli (+6,9%) e beni intermedi (+4,3%). L’import segna un’attenuazione della flessione (-3,7%, dal -5,9% di novembre), cui contribuisce soprattutto l’aumento su base annua degli acquisti di beni di consumo durevoli (+20,9%) e beni intermedi (+17,0%) che contrasta parzialmente la caduta delle importazioni di energia (-34,4%).

L'export è in deciso aumento su base annua verso Cina (+18,3%), paesi MERCOSUR (+16,3%), Turchia (+8,4%) e Stati Uniti (+8%). Diminuiscono le vendite verso paesi OPEC (-13%), Giappone (-9,7%) e paesi ASEAN (-3,2%). Gli acquisti da Russia (-18,5%), paesi OPEC (-15,9%), Stati Uniti (-14,9%), India (-11,1%) e Turchia (-8,1%) registrano flessioni tendenziali molto più ampie della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. In forte aumento gli acquisti da Cina (+18,4%) e paesi ASEAN (+12,2%).

A dicembre 2020, per l’area extra Ue, al netto del Regno Unito, si stima che l’export diminuisca del 3,9% su base mensile e cresca del 3,3% su base annua. L’import registra un calo sul mese dello 0,8% e una flessione sull’anno pari a -3,7%. Il saldo commerciale è pari a +6.767 milioni (era +5.721 milioni a dicembre 2019).

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