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Allarme Confesercenti su ritardi vaccini: impatto su consumi frena ripresa

Ogni mese di ritardo nella campagna vaccinale determina 4,7 miliardi di mancato recupero dei consumi e una corrispondente perdita di PIL dello 0,3%

Economia
Allarme Confesercenti su ritardi vaccini: impatto su consumi frena ripresa
(Teleborsa) - Il vaccino è una priorità per la salute pubblica e per la ripresa dell'economia, poiché solo il pieno conseguimento degli obiettivi annunciati potrà restituire alle famiglie la fiducia necessaria per riportare i consumi ai livelli pre-pandemici. E' quanto sottolinea Confesercenti, stimando che "ogni mese di ritardo nella campagna vaccinale determina 4,7 miliardi di mancato recupero dei consumi e una corrispondente perdita di PIL dello 0,3%".



"Un ulteriore costo reale che l’economia italiana non può evidentemente permettersi", afferma la confederazione, ricordando che "particolarmente drammatiche sarebbero poi le conseguenze per alcuni specifici comparti".

La riduzione dei consumi - si sottolinea - si concentra soprattutto su alcune tipologie di spesa, che stanno sopportando l’intero onere dell’emergenza sanitaria. Alcuni comparti registrano così un forte ridimensionamento sul PIL: dal 6,2 al 4,4% gli "Alberghi e pubblici esercizi"; dal 4,2 al 3,3% la "Ricreazione e cultura"; dal 3,7 al 3% l’Abbigliamento.

Una significativa soglia di immunità della popolazione restituirebbe il 30% di spesa delle famiglie al comparto degli "Alberghi e pubblici esercizi", il 21% di spesa alla "Ricreazione e cultura", il 17% all’Abbigliamento.

"I consumi contribuiscono al 60% del nostro PIL", avverte a Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise, ricordando che "il Governo confida in un aumento dei consumi del 4% per raggiungere un incremento di PIL nel 2021 del 6%", ma "al momento questo obiettivo sembra fuori portata, solo un’ampia copertura vaccinale potrebbe consentire di raggiungerlo". E' necessario dunque un "pressing dell’esecutivo per velocizzare le vaccinazioni, che devono procedere in modo spedito ed omogeneo in tutte le regioni del Paese, senza lasciare indietro nessuno".
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