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Italia in giallo, si temono gli assembramenti

Durante il weekend tanti centri storici si sono riempiti di persone

Salute e benessere
Italia in giallo, si temono gli assembramenti
(Teleborsa) - A partire da oggi l'Italia diventa quasi tutta zona gialla (restano arancioni solo Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano), ma l'allarme assembramenti è scattato già ieri. Durante il weekend, complice le belle giornate in gran parte del Paese, tante persone si sono riversate nei centri storici delle principali città, chi per una passeggiata e chi per bere qualcosa con amici o parenti.

A Milano la zona con più folla è stata sicuramente quella dei Navigli, con gruppetti di persone che si fermavano nella zona pedonale della Darsena, ma tante persone erano anche in corso Vittorio Emanuele e a Porta Nuova, tra piazza Gae Aulenti e corso Como. A Roma si sono viste molte persone a via del Corso, via dello shopping al centro della Capitale, mentre a Bologna la zona universitaria è stata presa d'assalto da tanti giovani.

"Se noi automaticamente ricominciamo a far finta di niente e assistiamo alle scene di folla perderemo di nuovo il controllo dell'epidemia", ha commentato preoccupato il commissario straordinario per l'emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, a Che tempo che fa. "Il virus non è stato sconfitto ma circola ancora", ha aggiunto.

La paura delle istuituzioni e degli esperti è che le scene viste ieri diventino familiari, con l'ingresso di buona parte dell'Italia in zona gialla. "La zona gialla non significa scampato pericolo - ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza - Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane".

"Essere rientrati in area gialla non significa normalità e gli assembramenti visti ieri paiono essere solo la premessa di una esasperata, benché comprensibile, necessità di ritorno alla vita di tutti i giorni che purtroppo non ci possiamo ancora permettere", ha commentato Agostino Miozzo, coordinatore del CTS.

Alcuni presidenti di Regione si stanno già muovendo per evitare il rischio assembramenti. È il caso del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha firmato ieri un'ordinanza che vieta il consumo al banco nei locali dopo le ore 11 (concesso solo ai tavolini, sia all'interno che all'esterno) e vieta "la consumazione di alimenti e bevande per asporto nelle vicinanze dell’esercizio di vendita e, comunque, in luoghi dove siano possibili assembramenti".
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