(Teleborsa) -
Nessuna offerta vincolante, solo la
richiesta di un rinvio da parte della cordata
CDP-Blackstone-Maquarie ad Atlantia per ASPI. Tornano i riflettori sul titolo Atlantia, che
sale in Borsa del 9,7% a 14,38 euro, sotto i massimi raggiunti in risposta ai rumors che ipotizzavano "ulteriori passi" di CDP verso la chiusura del dossier Autostrade.
Fonti finanziarie confermerebbero però che CDP ed i suoi partners avrebbero inviato una
lettera ad Atlantia, in cui esprimerebbero la volontà di presentare
un'offerta "binding" per ASPI per la
fine di febbraio, ma senza fare alcuna menzione ad un eventuale valorizzazione dell'asset. Una missiva che dovrebbe essere esaminata dal
CdA della holding il prossimo
5 febbraio per valutare il da farsi.
L'impennata del titolo, sospeso in Borsa con un rialzo teorico dell'11%, con scambi in aumento per quasi 3,7 milioni di azioni passate di mano, era stato motivato da una affrettata interpretazione di una notizia rilanciata da
Bloomberg, che parlava di una
proposta "convincente" del valore di
8,5-9,5 miliardi e preannunciava un'offerta vincolante per la fine di febbraio. Contemporaneamente, un'altra indiscrezione circolata nelle sale operative, parlava della disponibilità di
Edizione Holding, società della famiglia Benetton, ad
aprire a terzi il capitale di Sintonia, la finanziaria che controlla Atlantia e Cellnex.