(Teleborsa) -
Google (
Alphabet) ha accettato di pagare un
risarcimento per mettere a tacere
l'accusa discriminazione salariale e lavorativa nei confronti di donne ed extracomunitari. La big del web ha accettato di pagare
fino a 3,8 milioni di dollari a oltre 5.500 impiegati e potenziali candidati, di cui
2,6 milioni in mancate retribuzioni
a donne e candidati asiatici.
La vertenza riguarda gli
audit "di routine" condotti dal 2014 al 2017
in qualità di fornitore tecnologico del governo americano. Il Dipartimento del Lavoro americano ha specificato che Google pagherà 1,4 milioni di dollari in arretrati e interessi a 2.565 dipendenti donne per impiegate nel settore dell'ingegneria software per esser state sottopagate e 1,2 milioni a 1.757 donne e 1.219 candidati asiatici per non esser stati assunti su posizioni di ingegneria. In più, Google metterà da parte altri 1,25 milioni per compensazioni in vari uffici USA nei prossimi cinque anni.
"La discriminazione salariale rimane un problema sistemico. I datori di lavoro devono condurre regolari controlli sull'equità salariale per garantire che i loro sistemi di remunerazione promuovano pari opportunità", ha affermato il responsabile del Labour Department Jenny R. Yang.
"Crediamo che tutti debbano essere pagati in base al lavoro che svolgono, non a chi sono, e investiamo molto per rendere i nostri processi di assunzione e retribuzione equi e imparziali", ha dichiarato Google, dicendosi "lieta" di aver risolto la vertenza.