(Teleborsa) - La Commissione europea ha avviato
procedure di infrazione nei confronti di
24 Stati membri, tra cui l'Italia, per non aver recepito le
nuove norme UE sulle telecomunicazioni. Il "Codice europeo delle comunicazioni elettroniche", entrato in vigore nel dicembre 2018 e che doveva essere recepito da ogni Paese entro dicembre 2020, punta a modernizzare il quadro normativo europeo per le comunicazioni elettroniche allo scopo di offrire ai consumatori una maggiore scelta e rafforzare i loro diritti.
Ad oggi solo la
Grecia, l'Ungheria e la Finlandia hanno notificato alla Commissione UE di aver adottato tutte le misure necessarie per il recepimento della direttiva, dichiarando così di aver completato il recepimento. La Commissione ha quindi inviato
lettere di costituzione in mora a Belgio, Bulgaria, Cechia, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia,
Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Svezia chiedendo loro di adottare e notificare le misure pertinenti. Gli Stati membri dispongono ora di
2 mesi per rispondere.
Al fine di aiutare gli Stati membri a recepire la direttiva nel diritto nazionale, la Commissione, sottolinea in una nota, "ha monitorato il processo di recepimento e ha fornito loro ampi
servizi di consulenza e assistenza". Inoltre l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC) ha formulato e pubblicato orientamenti a sostegno di un'efficace attuazione delle nuove norme.
Le nuove regole introdotte dal codice intendono offrire ai cittadini dell'Unione europea la connettività ad alta velocità e rendere le chiamate telefoniche sicure e convenienti all'interno dell'UE, aprendo anche la strada a maggiori investimenti in internet ad alta velocità e all'
introduzione agevole del 5G nel mercato europeo. Il codice stabilisce regole e obiettivi comuni a livello dell'UE su come
regolamentare l'industria delle telecomunicazioni, promuovendo gli investimenti e la concorrenza, e definisce come possono essere regolamentati dai singoli regolatori nazionali.