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BCE, de Guindos: cancellare il debito è vietato e senza senso

Finanza
BCE, de Guindos: cancellare il debito è vietato e senza senso
(Teleborsa) - I vertici della Banca centrale europea continuano a rimandare al mittente tutte le proposte di cancellazione del debito pubblico nell'Eurozona. L'ultimo appello era arrivato giusto questa mattina, con una lettera rivolta a Francoforte firmata da oltre cento economisti europei, tra cui i francesi Laurence Scialom e Thomas Piketty. La cancellazione del debito pubblico detenuta dalla BCE "è vietata" e "senza alcun senso economico e finanziario", ha ribadito il vicepresidente della Banca centrale europea, Luis de Guindos, secondo il quale lo stesso dibattito su questo tema "è deleterio".

Guardando all'articolo 123 dei Trattati UE "è piuttosto ovvio che la cancellazione del debito non è legale, ma vorrei rilevare che qui non è questione solo di legalità. La cancellazione del debito detenuto dalla Banca centrale non ha alcun senso economico o finanziario", ha detto intervenendo a un dibattito online al 20esimo German Symposium organizzato dalla London School of Economics.

"Primo, se cancelli un debito della Banca Centrale stai creando una perdita" dalla quale la Banca centrale dovrà rientrare. "Ci sta un iniziale alleggerimento del debito del governo ma poi calerà il gettito dai dividendi della Banca centrale e probabilmente si finirebbe con l'avere una perdita equivalente o anche peggiore della cancellazione del debito stesso", ha articolato.

"L'opzione, quindi, non è così redditizia per i governi. Poi ci sta la questione di reputazione, credibilità e indipendenza dell'istituzione - ha proseguito il vicepresidente della BCE - Quale sarebbe il senso dei programmi di acquisti di titoli se sai, a priori, che gli asset che compri non saranno rimborsati?". Ormai il quantitative easing, ovvero i programmi di acquisti di titoli pubblici e privati "fa parte degli strumenti della Banca centrale. Quindi penso che questo dibattito sia deleterio - ha concluso de Guindos - perchè alla il guadagno non c'è e la reputazione della Banca centrale potrebbe essere più che danneggiata".
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