(Teleborsa) -
L'Istat conferma un "graduale" miglioramento delle prospettive economiche internazionali, che si sono riflettute in un aumento dei
PIL di Cina e USA nel quarto trimestre. Un recupero che - rileva la nota mensile - ha beneficato anche dell
’avvio delle campagne vaccinali in molti paesi e che ha spinto
l'FMI a rivedere al rialzo le previsioni del PIL mondiale per il 2020 e il 2021: dopo un calo del 3,5% l’economia è attesa crescere del 5,5%.
Nello stesso periodo, però, il
PIL dell’Area Euro è diminuito, sintetizzando
andamenti eterogenei tra i Paesi del blocco, con flessioni dell’attività sia in
Francia sia in
Italia e incrementi in
Germania e
Spagna. Nel complesso, nel 2020, l’attività economica si è ridotta del 6,8% e le recenti previsioni del Fmi indicano che quest’anno il recupero sarà solo parziale (+4,2%). Le
misure di contenimento sanitario imposte negli ultimi mesi dell’anno in quasi tutti i paesi dell’area hanno
colpito soprattutto il settore dei
servizi anche se a dicembre le vendite al dettaglio sono cresciute.
Quanto all'
Italia, a dicembre, è proseguita la fase di
debolezza della produzione industriale, evidenziata anche dalla riduzione dell’indice di diffusione tra i settori. Indicazioni complessivamente positive si registrano per gli ordinativi esteri e le esportazioni. Il mercato del lavoro ha mostrato decisi segnali negativi, con un
calo congiunturale dell’
occupazione e un aumento della disoccupazione e dell’inattività, interrompendo il processo di recupero dei mesi precedenti.
Quanto all
'inflazione, l'attenuazione della dinamica deflativa della componente energetica e la moderata crescita dell’inflazione nei servizi, a gennaio, hanno riportato su
valori positivi la variazione annua dei prezzi al consumo.