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Vaccini, von der Leyen: campagna sotto le aspettative, troppo ottimisti su produzione di massa

La presidente della Commissione Ue ha però citato l'Italia come esempio positivo e difeso l'operato dell'EMA sulle autorizzazioni.

Economia, Salute e benessere
Vaccini, von der Leyen: campagna sotto le aspettative, troppo ottimisti su produzione di massa
(Teleborsa) - La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha informato che in Europa da dicembre sono state vaccinate 17 milioni di persone e distribuite 26 milioni di dosi. "Lavoreremo il più duramente possibile per raggiungere il nostro obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione adulta in Europa entro la fine dell'estate", ha assicurato ammettendo però che i risultati fino a questo momento sono stati al di sotto delle aspettative: "eravamo troppo ottimisti riguardo alla produzione di massa. E forse eravamo troppo sicuri che quello che abbiamo ordinato sarebbe stato effettivamente consegnato in tempo. Dobbiamo chiederci perché è così e quali lezioni possiamo trarne".

La presidente von der Leyen in apertura del suo intervento alla plenaria del Parlamento Ue ha citato anche l'Italia come esempio positivo dei progressi della campagna vaccinale in Europa. "In Polonia, all'inizio di febbraio il 94% del personale medico e l'80% dei residenti di case di riposo erano stati vaccinati. In Danimarca è addirittura del 93% nelle case per anziani. E in Italia ad oggi abbiamo più del 4% della popolazione che ha ricevuto una vaccinazione. Questi tre esempi mostrano che la campagna di vaccinazione ha acquisito velocità in molti luoghi in Europa", ha detto.

La presidente ha rivendicato la scelta di condividere "in solidarietà" gli ordini per i Paesi europei – "odio immaginare cosa avrebbe significato se alcuni grandi Stati membri si fossero assicurati il ??vaccino e il resto se ne fosse andato a mani vuote – la necessità di estendere questa solidarietà ai paesi extra Ue a basso reddito – "si tratta anche di fermare la diffusione del virus per ridurre la probabilità di mutazioni"– e ha difeso l'approccio tenuto dall'EMA in merito alle autorizzazioni dei vaccini: "abbiamo scelto di non prendere scorciatoie quando si tratta di sicurezza o efficienza. Accettiamo pienamente questa scelta. Non ci sono compromessi quando si tratta di iniettare una sostanza biologicamente attiva in una persona sana".

Tra i punti da migliorare la presidente della Commissione ha messo la condivisione dei dati delle sperimentazioni cliniche con l'EMA e lo sforzo per assicurare una produzione di massa dei vaccini. Per tale ragione ha annunciato la creazione di una "Task Force" sotto l'autorità del Commissario per il mercato interno Thierry Breton: "l'obiettivo è individuare i problemi e aiutare a risolverli. L'industria deve stare al passo con la scienza".

Tra le sfide che attendono l'industria farmaceutica c'è quella del reperimento dei componenti per produrre il vaccino: "Uno degli attuali colli di bottiglia è ad esempio legato a due sole molecole sintetiche: se avessimo solo 250 grammi in più di queste molecole, dicono le aziende, potrebbero produrre un milione di dosi di vaccino in più – ha spiegato – Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di un maggiore coordinamento sulla fornitura di ingredienti chiave". "Dobbiamo migliorare la capacità di aumento della produzione e aumentare la cooperazione tra il settore pubblico e quello privato", ha aggiunto spiegando che questo sarà il compito principale dell' Autorità europea per l'emergenza sanitaria (HERA).

Infine, un riferimento all'applicazione del meccanismo di trasparenza e autorizzazione all'esportazione dei vaccini anche all'Irlanda del Nord, che di fatto ha ricostruito il confine con l'Irlanda: "sono stati commessi errori nel processo che ha portato alla decisione. E me ne rammarico profondamente. Ma alla fine, abbiamo capito bene. E posso assicurarvi che la mia Commissione farà del suo meglio per proteggere la pace nell'Irlanda del Nord. Proprio come ha fatto durante l'intero processo Brexit".




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