(Teleborsa) - Come da attese,
nessuna decisione oggi al Tribunale di Milano sul caso
Mediaset -Vivendi . Al termine
dell'udienza conclusiva del procedimento civile per la
causa miliardaria intentata da
Fininvest e Mediaset contro Vivendi per il mancato acquisto di
Premium nel 2016, e la successiva scalata dei francesi al
Biscione, i
giudici si sono
riservati di decidere. L’inizio del processo risale
all’agosto 2016, quando Mediaset si è rivolto al tribunale di Milano per chiedere tre miliardi di euro di risarcimento danni a Vivendi per il mancato rispetto da parte del gruppo francese (che fa capo a Vincent Bollorè) del contratto siglato nell’aprile 2016 che prevedeva il passaggio della proprietà della
pay-tv Mediaset Premium a Vivendì.
Mediaset contesta al gruppo francese la disdetta degli accordi siglati ad aprile 2016 e il successivo tentativo di scalata ostile, che ha portato il gruppo parigino a costruire una quota del 29% nel capitale di Mediaset.
Vivendi ha sempre sostenuto di aver agito legittimamente, giustificando la richiesta di modificare l'accordo originario tra i due gruppi riguardante l'acquisto di
Premium con l'infondatezza delle previsioni relative all'andamento del business della pay-tv.
L'accordo, che prevedeva uno scambio azionario tra i due gruppi, era stato indicato come il
primo passo di un'alleanza nell'ambito di un progetto di creazione di una media company del
Sud Europa in grado di competere con i giganti dello streaming.
Oggi, davanti al collegio composto dal presidente
Angelo Mambriani e dai giudici
Daniela Marconi e Amina Simonetti, la lunga udienza
si è tenuta in presenza, come voleva il
Biscione mentre gli avvocati dei francesi avevano proposto che si tenesse da
remoto.I tempi per una decisione potrebbero
essere ampi, con le future relazioni tra le parti dettate anche
dall'inchiesta penale per la scalata al Biscione, il procedimento dell'Antitrust dopo l'emendamento detto
"salva Mediaset" e l'assemblea del gruppo televisivo
convocata per giugno.