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Antartide, ENEA: rientra in Italia il contingente della missione 2020-21

Economia, Scienza e tecnologia
Antartide, ENEA: rientra in Italia il contingente della missione 2020-21
(Teleborsa) - Con la chiusura della stazione “Mario Zucchelli” e il rientro in Italia del personale della spedizione 2020-21 si è conclusa la 36a campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal Ministero dell’Università e Ricerca e attuato dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle spedizioni e dal CNR per la programmazione e coordinamento scientifico.

Il termine della campagna estiva segna l’inizio, presso la stazione italo-francese “Concordia”, della campagna invernale, giunta alla 17esima edizione. Fino al prossimo novembre 2021, 12 persone – di cui 6 italiani del PNRA, 5 francesi dell’Istituto polare francese “Paul Emile Victor” (IPEV) e 1 medico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – rimarranno completamente isolate nella base a oltre 3mila metri di altitudine sul plateau antartico, a più di 1.000 chilometri dalla costa. Manterranno attive le attrezzature sperimentali e continueranno i lavori di ricerca dei programmi antartici francese e italiano, relativi agli studi di glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia e geofisica. Proseguiranno anche gli studi sull’adattamento umano in ambiente estremo, come previsti dai progetti della European Space Agency (ESA).

Il gruppo più numeroso di ricercatori e tecnici che ha preso parte alla campagna estiva è rientrato oggi in Italia in aereo dalla Nuova Zelanda, dove il contingente era arrivato dall’Antartide a bordo della nave rompighiaccio italiana “Laura Bassi” dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS). Al fine di limitare qualsiasi rischio di diffusione del Covid in Antartide, il personale è stato sottoposto a una quarantena di 14 giorni e a diversi tamponi prima di imbarcarsi alla volta della “Mario Zucchelli” da Christchurch (Nuova Zelanda) con un volo del programma antartico americano (USAP). Stesso iter per il personale partito successivamente da Hobart (Australia) a bordo di due voli effettuati con un Airbus 319 dell’Australian Antarctic Division.

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