(Teleborsa) - Il
dossier Alitalia sarà uno dei primi che il
Governo Draghi dovrà affrontare, innanzi tutto perché soldi in cassa non ce ne sono, poi perché la questione, rimbalzata da un governo all'altro, deve essere risolta prima della ripartenza del trasporto aereo, non prevista prima del 2022.
Una soluzione non semplice, sia per le
ricadute economiche, logistiche ed occupazionali, che per un senso di responsabilità nei confronti dell'UE, che ha chiesto discontinuità per la nuova compagnia e bloccato i ristori Covid.
Un tema che torna in auge,
riportando in pista Lufthansa, che sembrava ormai definitivamente uscita di scena. Secondo le ipotesi del quotidiano
La Repubblica, "il governo Draghi sta valutando le possibili soluzioni per tenere in piedi il progetto, riducendo al minimo i disagi per i dipendenti e cercando da un lato di a
ccontentare l'Europa che chiede discontinuità tra vecchia e nuova società e dall'altro provando a mettere la nuova compagnia su un percorso sicuro e duraturo".
L'iter che porterebbe alla nascita di una nuova compagnia ed all'ingresso di Lufthansa sarebbe in
tre step: in un primo momento il
conferimento di tutti gli asset - aerei, immobili, dipendenti, marchio, attività di volo e manutenzione e perfino le Mille Miglia - alla Cityliner; poi la
cessione di Cityliner al MEF che verrebbe così rimborsato il credito vantato nei confronti di Alitalia; da ultimo
l'ingresso di Lufthansa in Cityliner o anche in un veicolo ad hoc, come la newco ITA che aveva aveva un ruolo di primo piano nel piano messo a punto dal Governo Conte.