(Teleborsa) - In più di 20 piazze italiane lavoratrici e lavoratori dello
spettacolo hanno chiesto la convocazione di un
Tavolo Interministeriale con la presenza del Ministero del Lavoro, del MEF e del MIBAC per discutere delle
misure di
sostegno al settore "dopo un anno esatto di precarietà, disoccupazione e totale assenza di prospettive" causate dalle misure restrittive per contenere la diffusione del
Covid.
"È evidente che la strada dei
bonus una tantum non è quella giusta: servono misure di reddito e sostegno strutturali e universali per affrontare una crisi di tale portata. Ricordiamo ancora una volta che lo
spettacolo e la
cultura, fra i settori più colpiti, contano centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno bisogno di tutele concrete laddove l’orizzonte di una vaga stabilità non accenna a rivelarsi", si legge nel
documento nazionale pubblicato in vista della mobilitazione di oggi.
"Ad oggi – prosegue il documento – i Tavoli di confronto con le Istituzioni non sono stati riconvocati, i luoghi dello spettacolo dal vivo restano chiusi e noi siamo giunti al limite. Alla
crisi sanitaria si aggiunge poi l’attuale crisi di governo, grazie alla quale anche gli scarsi fondi destinati ai futuri decreti
Ristori rischiano di scomparire o, nella migliore delle ipotesi, di essere ulteriormente ritardati". La denuncia degli operatori dello spettacolo riguardano anche lo stato di salute delle
piccole realtà che generano cultura nei territori e la necessità di una
riforma strutturale del settore, in grado di guardare oltre l’emergenza e superare le storture già presenti ben prima dell’esplosione della pandemia.
In base alle stime dell'
Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS) per il teatro di prosa nel 2020 rispetto all'anno precedente sono più di
142 i milioni persi al botteghino, registrando il 72% di incassi in meno. In termini percentuali è andata anche peggio alla
lirica che visto una riduzione degli introiti pari a 79 milioni (-74%) e la
danza con quasi 26 milioni in meno (-78%).
Sono state annunciate
iniziative a Palermo, Torino, Roma – con due appuntamenti, davanti al Teatro Argentina e in Piazza Montecitorio – Milano, Napoli, Catania, Ancona, Bologna, Barletta, Bari, Cosenza, Reggio Calabria, Cremona, Padova, Trieste, Genova, Piacenza, Livorno. A promuovere la mobilitazione è una vasta rete di soggetti dell'
attivismo nazionale e
regionale relativo allo spettacolo dal vivo. Si è svolta online invece la protesta in
Umbria dove vigono le norme previste per la zona rossa.