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Recovery Plan, Conftrasporto: servono più incentivi per la transizione

Economia, Trasporti
Recovery Plan, Conftrasporto: servono più incentivi per la transizione
(Teleborsa) - "Il viaggio verso la transizione verde non può prescindere dai trasporti. In questa scelta, che riteniamo necessaria, le imprese del settore vanno però sostenute e incentivate con maggiori misure aggiuntive". Lo ha ribadito Conftrasporto-Confcommercio, in occasione delle audizioni al Senato sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La confederazione delle associazioni del trasporto ha espresso il suo rammarico per la cancellazione degli incentivi per il rinnovo sostenibile delle flotte delle navi e del parco dei veicoli su gomma per il trasporto merci, previsti nelle precedenti bozze, sottolineando come rinnovare la flotta o i veicoli costituisce il principale investimento produttivo delle imprese. "Sarebbe opportuno supportare con più determinazione gli investimenti privati delle imprese, strutturalmente deboli in Italia e drasticamente colpite dagli effetti della pandemia. È quindi necessaria una misura che ne sostenga direttamente gli investimenti, per promuovere il trasporto intermodale per una maggiore competitività del nostro sistema economico", ha affermato Conftrasporto nel corso dell'audizione. "Andrebbero infatti finanziati progetti di filiera (dalla rete distributiva fino ai veicoli) funzionali alla modalità stradale commerciale, in particolare per le medie e lunghe percorrenze (che non ha nel full electric un'alternativa credibile)", ha sottolineato.

Per il trasporto su gomma, Conftrasporto ha sottolineato la necessità di uno sportello unico per il rilascio delle autorizzazioni ai Trasporti eccezionali, piattaforma digitale che integri quelle dei gestori stradali nazionali e quelli degli operatori locali, e un programma di potenziamento della motorizzazione civile per un efficiente sistema di revisione dei veicoli commerciali.

Sul piano marittimo, la Confederazione dei Trasporti ha evidenziato come le misure di sostegno al rinnovo delle flotte impegnate nei collegamenti con le isole e delle autostrade del mare contribuirebbero a garantire una più efficace funzione di inclusione sociale, propria delle reti di trasporto, per le popolazioni insulari e periferiche e genererebbero nuove opportunità per tutta la filiera della cantieristica nazionale.

Quanto al settore portuale, andrebbero rafforzati gli interventi per permettere l'impiego dell'idrogeno come combustibile pulito anche da parte delle navi e per promuovere la resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici e all'innalzamento del livello del mare. In merito alla previsione dell'elettrificazione delle banchine – il cosiddetto cold ironing, per l'azzeramento delle emissioni inquinanti delle navi durante il loro stazionamento in porto – dovrebbe essere affiancata da adeguate misure sul fronte tariffario per rendere conveniente tale opzione energetica da parte delle navi e da adeguati incentivi per l'installazione a bordo di tali impianti, selezionando opportunamente in base ad oggettivi criteri di efficacia dell'intervento le combinazioni "porto-linea-nave".
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