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Alitalia, Draghi accelera sul dossier all'insegna della "discontinuità"

Nel fine settimana vertice con ministri Franco, Giovannini e Giorgetti. In settimana incontro con Vestager

Economia
Alitalia, Draghi accelera sul dossier all'insegna della "discontinuità"
(Teleborsa) - Parola d'ordine discontinuità. Quella economica, richiesta dall'Ue, tra la vecchia Alitalia e la newco pubblica per il rilancio della società Ita che Mario Draghi ha messo al centro del nuovo piano da presentare a Bruxelles per tentare di risollevare la compagnia aerea. Sabato si è tenuta a Palazzo Chigi una riunione preliminare sul dossier Alitalia, a cui hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio, il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli e i ministri dell'Economia Daniele Franco, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini e dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. Un primo confronto in vista della riunione in videoconferenza, prevista per il 3 o 4 marzo, tra l'esecutivo e Margrethe Vestager, la commissaria europea alla concorrenza chiamata a valutare i prestiti concessi dallo Stato alla compagnia.

Il vertice a palazzo Chigi è stato preceduto da una riunione tra Giovannini, Giorgetti e Franco in cui è stata valutata la possibilità di portare avanti il progetto Ita ed espresso la volontà di confermare un vettore nazionale del trasporto aereo. "Il governo spinge per un vettore nazionale – ha detto Giovannini, che questa mattina incontrerà i sindacati del trasporto –. Stiamo lavorando ad un piano da discutere con Bruxelles. Ovviamente vogliamo mettere il Paese in condizione di essere protagonista del trasporto aereo e assicurare un futuro alla nuova compagnia. I tempi sono stretti e, come sappiamo, ci sono problemi di cassa. Siamo fortemente impegnati per risolvere la crisi, anche per cogliere l'opportunità di ripresa post-Covid".

Per l'Ue la discontinuità economica tra la vecchia compagnia aerea e la newco deve passare per la vendita degli asset della vecchia Alitalia, attualmente in amministrazione straordinaria, attraverso una gara trasparente, la cessione di slot su aeroporti congestionati, la vendita a terzi di handling e manutenzione e una gara per la controllata Loyalty. La Commissione fa anche notare che la discontinuità economica con la vecchia società viene analizzata "usando un set di criteri tra cui non soltanto l'ampiezza degli asset trasferiti ma anche il prezzo di trasferimento, l'identità dell'acquirente, la tempistica del trasferimento e la logica economica della transazione". L'idea di uno spezzatino di Alitalia, con il lancio diversi bandi di gara per la vendita separata degli asset, viene naturalmente respinta con forza dai sindacati che invece ritengono "positivo l'impegno del governo a proseguire il progetto del vettore nazionale". "È fondamentale ora che i 3 miliardi previsti per la nascita di Ita siano investiti in un piano di sviluppo che tuteli la piena occupazione di tutti i dipendenti Alitalia" afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, chiedendo al governo di coinvolgere i sindacati nel progetto Ita.

Nel confronto tra i ministri italiani e la commissaria Ue centrale sarà il tema dei ristori. Alitalia è, infatti, in attesa che Bruxelles dia il via libera all'ultima tranche di ristori legati all'emergenza Covid e pari a 55 milioni di euro per dare ossigeno alle casse. Il pagamento degli stipendi del mese di febbraio è slittato a oggi, 1 marzo, e senza l'ok della Ue a questi ristori il problema rischia di aggravarsi il mese prossimo con conseguenze pesanti sull'operatività della compagnia. Intanto l'Inps, su richiamo di Pasquale Tridico, ha lavorato anche nel fine settimana per liquidare da subito il pagamento delle indennità previste dal Fondo di Solidarietà Trasporto aereo a tutti i lavoratori Alitalia.

In attesa degli sviluppi di quella che si preannuncia una settimana calda per Alitalia, secondo le indiscrezioni, l'ipotesi a cui si starebbe lavorando è quella di una vendita con trattativa diretta del ramo aviation (aerei e personale) di Alitalia ad Ita, mentre i servizi a terra e la manutenzione verrebbero dati inizialmente in affitto prima di essere messi in gara con bandi differenziati che riguarderebbero anche la divisione Loyalty che gestisce il programma Millemiglia.











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