Facebook Pixel
Milano 28-mar
34.750,35 0,00%
Nasdaq 28-mar
18.254,69 -0,14%
Dow Jones 28-mar
39.807,37 +0,12%
Londra 28-mar
7.952,62 0,00%
Francoforte 28-mar
18.492,49 0,00%

Industria, Istat: produzione in crescita a gennaio

Economia, Macroeconomia, Industria
Industria, Istat: produzione in crescita a gennaio
(Teleborsa) - A gennaio si registra un incremento congiunturale dell'1% della produzione industriale che consolida la lieve crescita del mese precedente. L’intonazione congiunturale positiva di gennaio è diffusa ai principali comparti, con l’esclusione dell’energia, ed è più accentuata per i beni strumentali. Lo rileva l'Istat sottolineando che nella media degli ultimi tre mesi, d’altra parte, la dinamica congiunturale complessiva rimane negativa (-1,7%).

In termini tendenziali, la variazione dell’indice corretto per gli effetti di calendario resta negativa. A livello settoriale si conferma il maggior dinamismo dei beni intermedi, il solo comparto in crescita in termini sia congiunturali sia tendenziali.

L’indice destagionalizzato mensile - sottolinea l'Istituto di statistica - mostra aumenti congiunturali sostenuti per i beni strumentali (+1,4%) e per quelli di consumo (+1,2%), più contenuto per i beni intermedi (+0,4%); viceversa, si registra una diminuzione nel comparto dell’energia (-0,8%).



Corretto per gli effetti di calendario, l’indice complessivo a gennaio diminuisce in termini tendenziali del 2,4% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 19, contro 21 a gennaio 2020). Si registra un incremento tendenziale solo per i beni intermedi (+2,4%), mentre i restanti comparti mostrano flessioni, con un calo pronunciato per i beni di consumo (-8,6%) e meno marcato per gli altri aggregati (-1,8% per i beni strumentali e -0,9% per l’energia).

I settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+9,7%), la fabbricazione di prodotti chimici (+4,4%) e di articoli in gomma e materie plastiche (+3,8%). Viceversa, le flessioni maggiori si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-20,8%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-18,4%) e nella fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e preparati (-13,6%).
Condividi
```