(Teleborsa) - L'
Italia torna a tingersi di rosso. Dopo la presentazione dei dati del monitoraggio settimanale ISS-Ministero della Salute infatti dovrebbero essere 11 le Regioni in
zona rossa, mentre per altre 8 dovrebbe essere adottata la
zona arancione. Per l'ufficialità si attende la firma dell'
ordinanza da parte del ministro della Salute,
Roberto Speranza, che è prevista già per oggi.
Secondo quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute, passano in
area rossa, dal 15 marzo,
Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Veneto e la Provincia autonoma di Trento che si aggiungono a
Campania e Molise, già nella fascia di
massimo rischio. In
zona arancione dovrebbero figurare invece
Abruzzo,
Calabria, Liguria, Toscana, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d'Aosta, mentre la
Sardegna probabilmente resterà in zona bianca. In corso una verifica sui dati della
Basilicata. "Bisogna anticipare la corsa del virus ma il fatto che diminuiscano i casi nelle RSA e tra gli anziani è un primo successo della strategia vaccinale, si vedono i primi risultati. In questo momento non possiamo che agire con interventi di mitigazione e contenimento", ha dichiarato il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute,
Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia.
In base al rapporto, nella prima settimana di marzo a livello nazionale si è osservata un'
accelerazione dei contagi sia a livello di
incidenza – 225,64 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 194,87 della settimana precedente – sia in termini di ricoveri in
terapia intensiva che hanno superato la cosiddetta "soglia critica", 31% contro il 26% del precedente monitoraggio. Complessivamente al 9 marzo le terapie intensive occupate risultavano essere 2.756, rispetto alle 2.327 registrate il 2 marzo.
Sempre dal
rapporto ISS-Ministero della Salute è emerso che 16 Regioni e province autonome hanno un
Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3, quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2 e le restanti hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.
Nel frattempo, sono
26.824 i casi
Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con
369.636 tamponi totali elaborati (ieri 372.217) di cui 201.149 molecolari (ieri 208.469) e 168.487 test rapidi (ieri 163.748). Sale il
rapporto positivi/tamponi totali a
7,25% (ieri 6,89%). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza hanno sono 3.175.807.
Sono
380 i
decessi registrati oggi, che portano il conteggio totale a
101.564 morti da inizio pandemia. In aumento sia il numero di pazienti ricoverati in
terapia intensiva (oggi sono 55 in più, 2.914 totali), sia quello degli
ospedalizzati con sintomi, 409 in più rispetto a ieri (sono 23.656 in totale). La Regione con più nuovi casi la
Lombardia (6.262) seguita da
Emilia Romagna (3.477),
Piemonte (2.929),
Campania (2.644),
Veneto (1.932),
Puglia (1.774),
Lazio (1.757) e
Toscana (1.304).