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Covid, Ferretti: "Per vincere battaglia servono armi non convenzionali"

Per l'economista la sfida ora è mettere in piedi un meccanismo logistico, informatico e normativo in grado di assicurare una vaccinazione di massa

Economia
Covid, Ferretti: "Per vincere battaglia servono armi non convenzionali"
(Teleborsa) - "Se non sistemiamo la questione sanitaria non possiamo risolvere la questione economica". Analizzando l'evolversi della crisi pandemica, l'economista e docente della Innovation Academy Trentino, Andrea Ferretti, pone l'accento sulla necessità di avviare una campagna di vaccinazione di massa facendo ricorso a tutte le "armi" a nostra disposizione.





"Progressivamente – afferma Ferretti – la battaglia contro il Covid non si combatterà più sul fronte esterno, quello dell'approvvigionamento dei vaccini. Con le nuove autorizzazioni, nel giro di qualche mese, la disponibilità di dosi non sarà più il problema e la battaglia contro il Covid si sposterà sul fronte interno ossia su quel fronte dove ciascun Paese dovrà dimostrare la propria capacità di mettere in piedi un meccanismo logistico, informatico, normativo in grado di assicurare una vaccinazione di massa. Mi trovo d'accordissimo con l'idea di affidare l'operazione sul campo ai militari ma – sottolinea l'economista – la battaglia sul fronte interno si vince solamente usando armi non convenzionali". In questo senso l'esempio riportato da Ferretti è quello citato dal virologo Roberto Burioni. "È stato brillantissimo il professor Burioni a paragonare la vaccinazione di massa all'evacuazione di Dunkerque nel 1940. In quell'occasione, – afferma Ferretti – per evacuare attraverso la Manica nel più breve tempo possibile circa 300mila inglesi e francesi ormai in balia dei tedeschi, Churchill utilizzò qualsiasi cosa galleggiasse affidandosi a tutta la marineria senza fare grandi distinzioni fra marinai, pescatori, diportisti, eccetera. Noi per la vaccinazione di massa abbiamo bisogno di una nuova operazione Dynamo che ci porti ad arruolare, senza fare grandi distinzioni, dentisti, farmacisti, specializzandi e operatori socio-sanitari".

In tale scenario Ferretti propone di utilizzare il modello francese dove ogni farmacia è un punto di vaccinazione e ogni farmacista può vaccinare. "Se ci sono delle norme che ostacolano tutto questo che siano rimosse immediatamente. In Italia al momento – rileva Ferretti – un farmacista che fa un'iniezione è condannabile per esercizio abusivo della professione medica. Questi sono retaggi del passato non più tollerabili come durante una pestilenza non è più tollerabile un medico di base che non voglia vaccinare o un medico che non voglia farsi vaccinare. A Dunkerque probabilmente non si è vinta una battaglia ma sicuramente si è evitato di perdere una guerra".


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