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Ripresa è un miraggio. Confcommercio: atteso calo PIL 4,7% a marzo

Economia, Macroeconomia
Ripresa è un miraggio. Confcommercio: atteso calo PIL 4,7% a marzo
(Teleborsa) - Un deja-vu a marzo 2020, quando lo scoppio della pandemia di Covid-19 portò il governo Conte Bis a prendere una difficilissima decisione: bloccare l'Italia per contenere la diffusione del coronavirus. Un anno è trascorso e quello che sta accadendo sembra "un film già visto". Lo sottolinea Confcommercio, nella consueta indagine mensile, indicando che la ripresa dei contagi ed il rallentamento della campagna vaccinale potrebbero portare ad un calo del PIL del 4,7% a marzo e mettere in dubbio la capacità di centrare una crescita del 4% per fine anno.

Nel complesso del primo trimestre la variazione dovrebbe attestarsi al -1,5% rispetto all’ultimo quarto del 2020 e a -2,6% rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno.

"Il quadro che emerge dall'ultimo numero della Congiuntura Confcommercio - si sottolinea - ricalca più o meno la situazione di menomazione produttiva di marzo e aprile dello scorso anno. Vincoli alla mobilità, chiusure degli esercizi commerciali e dei luoghi di scambio sociale, seppure relativamente meno stringenti e più articolate sul territorio rispetto a quelle di un anno fa, che rischiano di avere effetti ancora più dirompenti in un sistema economico già fortemente compromesso".

Secondo l'analisi di Confcommercio si ampliano anche i divari tra settori: gran parte dei servizi di mercato si trovano ormai da un anno nell’impossibilità di operare, mentre almeno alcuni settori dell’industria stanno recuperando le perdite registrate nei peggiori momenti dello scorso anno.

Consumi al palo con un ICC che, a febbraio, ha registrato un andamento negativo su base annua, con una flessione del 12,2% che segue la contrazione del 17,5% di gennaio. Il calo è la sintesi di una riduzione del 28,2% per i servizi e del 5,8% per i beni. Gli andamenti settoriali confermanoo un quadro particolarmente articolato, in linea con le limitazioni imposte dalla pandemia che hanno toccato in misura differenziata i settori: bene comunicazione ed elettronica di consumo, in recupero la domanda di autovetture, alimentazione più in difficoltà, filiera turistica, tempo libero e mobilità fra i più penalizzati.

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo si stima per il mese di marzo 2021 un aumento dello 0,2% su base mensile e dello 0,7% su base annua. Su questa moderata ripresa dell’inflazione continuano a pesare gli aumenti registrati dai prodotti energetici, in seguito alla ripresa dei corsi delle materie prime petrolifere.
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