(Teleborsa) - Il presidente di
Confindustria Carlo Bonomi ha assicurato che sul fronte delle
vaccinazioni in azienda la Confederazione degli industriali farà la sua parte. "Ovviamente ci rimetteremo al piano nazionale, una volta scelto il numero noi crediamo di rispettare quel piano che ha dato il commissario, quindi entro ottobre di poter contribuire per la nostra parte a raggiungere l'immunità di gregge", ha detto a Porta. a Porta su Rai1 ieri sera (17 marzo, ndr). "Abbiamo messo a disposizione del commissario la
struttura e la
logistica del sistema produttivo italiano", ha aggiunto, sottolineando che al momento circa
6mila imprese hanno dato la propria disponibilità all'iniziativa.
In tema
vaccini Bonomi si è mostrato anche critico nei confronti dell'
Unione europea. "Purtroppo, ha fatto delle scelte sbagliate, contratti sbagliati, tanto che, giustamente, il presidente
Draghi all'ultimo Consiglio Europeo è stato molto critico rispetto ad alcune gestioni. Questo ci mette in difficoltà perché molti Paesi usciranno prima dalla crisi pandemica e quindi potranno far ripartire le loro economie", ha dichiarato.
Il presidente di Confindustria ha però sottolineato anche il ritardo del governo in merito ad alcuni provvedimenti che erano stati pensati per agevolare le imprese. "Del
decreto Semplificazione stiamo ancora aspettando i decreti attuativi. Ogni volta che sento parlare di semplificazione Italia mi vengono i brividi: perché invece stratifichiamo ulteriormente gli impegni per le imprese", ha detto. "Parliamo di
riforme ma poi i
cantieri non funzionano. Uno su tre è aperto: vuol dire che due su tre sono chiusi. E invece noi abbiamo bisogno di una spinta forte – ha messo in evidenza Bonomi – perché sappiamo che le
infrastrutture sono un
driver molto forte per la
ripresa economica e poi sono un patrimonio del Paese".
Infine, un'ultima battuta sui ristori che saranno contenuti nel
Decreto Sostegno. "Non bastano soli i
ristori, possono aiutare certo, possiamo migliorarli" ma, ha spiegato, "dobbiamo dare una
direzione, un futuro a questo Paese". "Purtroppo abbiamo avuto un anno di stop and go" e questo secondo il presidente degli industriale ha minato la
fiducia. "Ecco perché oggi è importante parlare direttamente al Paese, far capire qual è la direzione e quali sono i
sacrifici che, purtroppo, dovremo chiedere", ha concluso.