(Teleborsa) - È attesa per oggi la
nuova valutazione dell'
Agenzia Europea del Farmaco (EMA) sul vaccino di
AstraZeneca dopo la decisione di alcuni Paesi europei di sospenderne cautelativamente la somministrazione negli scorsi giorni per ulteriori verifiche sull'effettivo collegamento tra lo stesso vaccino e alcuni
episodi di trombo-embolie.
Nella giornata di ieri nel frattempo è arrivata anche la posizione dell'
OMS che ha ribadito quanto già dichiarato dalla stessa EMA in settimana e cioè che al momento non sono state riscontrate evidenze in merito ad un collegamento tra le dosi somministrate e gli eventi avversi e la rassicurazione che i
benefici derivanti dal vaccino siano superiori ai
rischi, invitando i diversi paesi ad andare avanti con la
campagna di
vaccinazione.
Di vaccini ha parlato anche la presidente della Commissione europea
Ursula von der Leyen ieri in una conferenza stampa a Bruxelles. Tra i punti principali quello delle
esportazioni delle dosi verso i
Paesi extra-Ue. In particolare, von der Leyen ha dichiarato di essere pronta ad ad utilizzare "ogni strumento" per garantirsi la
reciprocità e la
proporzionalità nelle esportazioni dei vaccini. "Serve reciprocità. Non sta tornando indietro nulla all'Ue", ha detto.
Il bersaglio, velato, della presidente è il
Regno Unito, reo di importare nel Paese dosi del vaccino
Pfizer-BioNTech provenienti soprattutto dallo stabilimento belga della casa farmaceutica statunitense ma restio a concedere le autorizzazioni per esportare le dosi di
AstraZeneca prodotte sul suo territorio. "Tutte le
opzioni sono sul tavolo. Dobbiamo garantire che gli europei siano vaccinati al più presto", ha detto von der Leyen, lasciando intendere che sul tavolo c'è anche il bazooka dell'articolo 122 dei Trattati, una clausola che permette l'introduzione di misure di emergenza nel caso di serie difficoltà nella fornitura di alcuni prodotti.