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Infrastrutture, ripartiti 1,15 miliardi fra Enti locali per manutenzioni ponti e viadotti

Economia, Trasporti
Infrastrutture, ripartiti 1,15 miliardi fra Enti locali per manutenzioni ponti e viadotti
(Teleborsa) - Alle Province e Città metropolitane sono destinati altri 1,15 miliardi per il triennio 2021-23 per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti nella rete stradale di loro competenza. Lo annuncia il MIMS - Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili a seguito dell'intesa Stato-Enti locali sul la ripartizione delle risorse stanziate dal Decreto Agosto.

La dotazione - spiega il Ministro Enrico Giovannini - "dovrà essere impiegata per aumentare il grado di sicurezza e di fruibilità di ponti e viadotti sulla rete stradale gestita da Province e Città metropolitane, che rappresenta oltre l’80% della viabilità extra urbana del Paese". "Il provvedimento - aggiunge - fa parte di una strategia complessiva più ampia e sistemica per aumentare la sicurezza delle infrastrutture a beneficio di tutti gli utenti. Ulteriori risorse potranno essere reperite con la nuova programmazione del Fondo Sviluppo e Coesione”.

Tra gli interventi ammessi, il monitoraggio anche tecnologico degli elementi strutturali, l’adeguamento delle barriere di sicurezza, il rafforzamento dei piloni e altre misure antisismiche o di protezione dal rischio idrogeologico. Nella manutenzione straordinaria rientrano anche le opere di demolizione e ricostruzione.

Le risorse sono state ripartite tra le varie Province e Città metropolitane secondo criteri oggettivi, che tengono conto delle caratteristiche fisiche e geomorfologiche della rete stradale, nonché delle azioni (antropiche, sismiche, idrogeologiche) alle quali sono sottoposte le strutture. In particolare, 440 milioni andranno al Nord Italia, 264 milioni al Centro e 446 milioni al Sud.

Nel complesso Province e Città metropolitane hanno a disposizione finanziamenti per oltre 2,5 miliardi, considerando un precedente stanziamento di 1,4 miliardi. Risorse che, rispetto a quelle indirizzate alle grandi opere, possono produrre un più veloce ritorno in termini economici e occupazionali sui territori.

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