(Teleborsa) - Nonostante il
blocco delle attività, causa pandemia, e la conseguente
drastica riduzione della quantità di
rifiuti prodotta, oltre 5 milioni di tonnellate in meno rispetto al
2019, il costo totale della tassa rifiuti (Tari) raggiunge il
livello record di
9,73 miliardi con un
incremento dell'80% negli ultimi
10 anni. A scattare la fotografia
Il Rapporto Rifiuti 2020 di Confcommercio realizzato attraverso lo studio dell
’Osservatorio Tasse Locali, che parla di "
un vero e proprio paradosso che penalizza ulteriormente le
imprese del terziario, con
costi ancora troppo alti e sproporzionati a fronte dei quali non corrisponde
un'efficiente gestione dei servizi resi dagli
enti locali". Secondo
Pierpaolo Masciocchi, responsabile Ambiente e Utilities di Confcommercio,
"sarebbe necessaria una riscrittura complessiva della tassa, che deve essere direttamente commisurata alla quantità e alla qualità dei rifiuti prodotti. E non tenere in considerazione solo la superficie dell’attività in questione". Un
altro aspetto che secondo Masciocchi rende la Tari una tassa troppo
complicata è che "dipende troppo dai piani finanziari del Comune di riferimento: molto spesso le amministrazioni comunali sforano i propri budget e per rientra e applicano aumenti alle tariffe locali compresa quella dei rifiuti". Per quel che riguarda la parte
variabile dei costi, Masciocchi precisa che c’è una legge (116/2020) che però deve essere recepita dai Comuni: se le aziende utilizzano gestori privati per lo smaltimento dei rifiuti dovrebbero pagare solo quel servizio e quindi bisognerebbe detassare la quota corrispettiva della Tari". "Confcommercio – sottolinea ancora - auspica che su questi
aspetti il Governo possa intraprendere un
dialogo costruttivo con gli operatori e le associazioni imprenditoriali”. "Occorre – aggiunge - risolvere il
problema della mancanza cronica di una
dotazione impiantistica che fa lievitare i costi dei piani finanziari dei Comuni e, quindi, delle tariffe per le utenze. La carenza di impianti costringe infatti ad inviare una parte considerevole di rifiuti nelle discariche o ad esportarli all’estero per il
trattamento e l’incenerimento".