(Teleborsa) - A oltre un anno dall'inizio pandemia inizia a salire
l'asticella della tensione tra le
categorie maggiormente penalizzate dalle
restrizioni in atto nel nostro Paese ormai da mesi per contenere la diffusione del virus. Giornate di proteste a
Montecitorio e in tutta Italia con il Governo che monitora da vicino la
situazione per evitare una
preoccupante escalation. "Non può che esserci preoccupazione" per le
proteste di piazza di questi giorni: "Credo che ci sia un comprensibile malessere che cresce, che in alcune frange si radicalizza e del quale in qualche modo si nutre ch
i tenta di strumentalizzarlo". Lo ha detto in un'intervista a La Stampa il Ministro del Lavoro
Andrea Orlando nella quale ha anche sottolineato che "la nostra reazione deve essere di fermezza nei confronti degli
atti di illegalità, ma anche di grande attenzione per quello che c'è dietro cercando di migliorare la capacità di intervento. Dal Governo servono
più tempestività e più risorse a chi ha patito di più, come
turismo e imprese di servizi. Selezionando con attenzione i soggetti, sia per i nuovi sussidi come per una eventuale
ulteriore proroga degli ammortizzatori".
Sull'
entità del nuovo scostamento di bilancio per finanziare nuovi sostegni per le attività messe in ginocchio dalla crisi economica causata dal Covid "il problema serio è capire che stiamo facendo debito", ha detto Orlando, ad Agorà sottolineando che bisogna fare un
"passo realizzabile" perchè "dando cifre non si aiuta. Non si danno certezze, ma si danno aspettative che rischiamo di frustrare. Bisogna astenersi
dal dare cifre".Per il Ministro inoltre bisogna "evitare di fare discussioni su
aperture e chiusure, affidiamoci davvero alla scienza e apriamo quando i numeri migliorano non quando piace a noi", e "accelerare sul fronte dei vaccini moltiplicando i punti di vaccinazione per essere pronti quando arriveranno le
dosi".Per Orlando su proroga
CIG e blocco dei licenziamenti sino a fine emergenza "piuttosto che
ragionare su misure di carattere generale è meglio concentrarci su i
nterventi di carattere specifico che possano aiutare alcuni settori, dove non bastano gli ammortizzatori, ad affrontare questo passaggio. Il nostro impegno deve essere quello di arrivare rapidamente ad una
riforma degli ammortizzatori sociali".Sullo
Smart-working sarà "utile un confronto
tra le parti ed eventualmente, poi, un intervento di carattere legislativo. Temo che anche quando sarà finita
l'emergenza sanitaria non sarà finita l'organizzazione emergenziale del lavoro. Purtroppo non è che il giorno dopo la proclamazione della
fine della pandemia tutti potranno tornare al loro posto di lavoro", conclude il Ministro.