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Commercio chiede "riaperture subito" e "ristori adeguati"

Economia
Commercio chiede "riaperture subito" e "ristori adeguati"
(Teleborsa) - "Vogliamo futuro". Con questo slogan si è tenuta oggi la grande manifestazione di piazza di FIPE Confcommercio, che chiede "misure emergenziali adeguate" e di "poter riaprire in sicurezza", purché si faccia "subito e senza un’estenuante dilazione dei tempi e un apri e chiudi che confonde ed esaspera le tensioni sociali".

Questo il messaggio di FIPE Confcommercio durante la sua assemblea straordinaria, in Piazza San Silvestro a Roma, aperta dal Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, e conclusa dal Presidente della Federazione nazionale dei Pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani, davanti ad una platea di ristoratori, baristi, operatori dei catering, gestori di discoteche, di sale del gioco, di stabilimenti balneari, giunti da ogni provincia italiana ed esasperati da oltre un anno di restrizioni. Assieme alla manifestazione principale di Roma, FIPE ha acceso tutte le piazze della penisola, in collegamento con decine di iniziative in altrettante città italiane.

"Il Governo ha annunciato uno sprint decisivo nella campagna vaccinale", ma è necessario anche "un piano preciso di riaperture, a cominciare dagli esercizi che hanno la possibilità di effettuare il servizio al tavolo, anche favorendo l’utilizzo degli spazi esterni". Un piano - si afferma - "che fondi la propria efficacia su protocolli di sicurezza rigorosi e controlli adeguati".

"Siamo pronti a riprendere il lavoro con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Cts per definire le misure che andranno applicate in ogni situazione", affermano le due associazioni rappresentative del settore.

Il settore dei pubblici esercizi conta in Italia 335mila imprese, ma il Covid-19 ha già colpito 22mila imprese, che sono state costrette a chiudere, con un saldo negativo, considerando anche le aperture, di 13mila esercizi. Fra prima, seconda e terza ondata si sono registrati 150 giorni di lockdown totali o parziali, che hanno fatto perdere alle imprese dle settore 34,4 miliarid di fatturato (-34,2%) nel 2020 e 10 miliardi (-65%) nel 1° trimestre 2021. Rilevante anche l'impatto occupaizonale, che nel corso del 2020 ha fatot perdere il lacvoro a 243mila persone.






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