(Teleborsa) - Due mesi di nuovi ristori ma anche interventi sui costi fissi delle imprese come affitti, Imu e Tosap. Con questo obiettivo – secondo quanto si apprende – il governo sarebbe orientato ad avanzare già domattina la richiesta al Parlamento di un
nuovo scostamento del deficit per 40 miliardi e
più tempo per limare il testo del Documento di economia e finanza (Def) che con ogni probabilità non arriverà in Consiglio dei ministri prima di giovedì. L'esecutivo punta, infatti, a incassare il via libera del Parlamento al nuovo disavanzo a metà della prossima settimana per poi così dare il via libera al nuovo decreto sostegni con le risorse che arriveranno.
Il
decreto Sostegni bis, che sarà finanziato con il prossimo scostamento, conterrà
nuovi ristori a fondo perduto per due mensilità, mentre nel primo dl il contributo era parametrato su un solo mese. Nel dettaglio – secondo le prime indiscrezioni emerse nella giornata di oggi –
35 miliardi del disavanzo saranno utilizzati per finanziare il dl Sostegni bis mentre altri
5 miliardi serviranno ad alimentare con una prima tranche il Fondo pluriennale annunciato dal ministro Daniele Franco, in audizione in Parlamento, destinato ai
progetti che non possono usufruire degli stanziamenti europei del Recovery Plan, principalmente in ragione della loro durata. Per il Fondo si ipotizza una
dote di 4-5 miliardi l'anno a partire dal 2022 e un primo finanziamento, probabilmente di minore entità, già nel 2021. La forchetta per il fondo al momento oscilla tra i 20 e i 30 miliardi. Soldi che serviranno a coprire le risorse per i progetti che superano i 191,6 miliardi delle risorse del Recovery con un orizzonte che va oltre il 2026.
Per quanto riguarda invece il
Def oggi si è ancora lavorato sui contenuti e sulle stime macroeconomiche che dovrebbero prevedere un
PIL tra +4 e +4,5% nel 2021 (rispetto al 6% della Nadef 2020) ed un deficit che si avvicinerebbe all'11% tenendo conto dell'ulteriore scostamento necessario a finanziare il dl Sostegni bis. Parallelamente prosegue il lavoro sul
Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrebbe essere
inviato all'Ue entro il 30 aprile. Il testo del Recovery Plan definitivo, ha riferito il
ministro dei rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, sarà presentato alle Camere nella settimana del 26 aprile dal
premier Draghi che questa mattina ha incontrato a Palazzo Chigi il
presidente e ad di Stellantis John Elkann e gli
amministratori delegati di Eni Descalzi, di Enel Starace, di Snam Alverà e di Terna Donnarumma.